Piemonte – contributi per r&s transnazionale

bando_incomeraLa Regione Piemonte, con il supporto di Finpiemonte Spa, pubblica due bandi per sostenere progetti transnazionali di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in ambito “Nanosciences, nanotechnologies, materials and new production technologies” (INCOMERA) e manifatturiero (MANUET II). Le misure sono rivolte a:

  • micro, piccole e medie imprese;
  • start-up innovative costituitesi prima del 01/01/2015;
  • organismi di ricerca

e i progetti devono essere applicabili a contesti produttivi appartenenti ai settori individuati dalla strategia Smart specialisation (S3) regionale anche in modo non esclusivo.

Il bando INCOMERA
Finanziato nell’ambito del POR FESR 2014-2020, Azione I.1b.1.2 con una dotazione di 1 milione di euro, ammette progetti di ricerca industriale e/o di sviluppo sperimentale in ambito  NMP riferibili a 4 ambiti tecnologici: Nanosciences and nanotechnologies; Materials; New production; Integration of technologies for industrial applications.
L’agevolazione è concessa nella forma di contributo alla spesa:

  • per le MPMI e le start-up innovative fino al 35% dei costi ammessi a finanziamento per i progetti regolarmente conclusi;
  • per gli organismi di ricerca fino al 50% dei costi ammessi a finanziamento per i progetti regolarmente conclusi in partenariato con almeno una MPMI piemontese.

Le domande devono essere presentate entro le 17 del 15 aprile 2016.

Il bando MANUNET II
Finanziato nell’ambito del POR FESR 2014-2020, Azione I.1b.1.2, con una dotazione di 2 milioni di euro, ammette progetti riferibili 4 ambiti tecnologici: Knowledge-based engineering, information and communication technologies for manufacturing (industrial robotics, computer-aided engineering and design, automated manufacturing, product lifetime management, etc.); Manufacturing technologies for environmental and energy applications including resource efficiency and recycling; Adaptive manufacturing technologies including processes for removing, joining, adding, forming, consolidating, assembling; New manufacturing methods, components and systems.

Anche in questo caso l’agevolazione è concessa in forma di contributo alla spesa:

  • per le MPMI e le Start-up innovative fino al 35% dei costi ammessi a finanziamento per i progetti regolarmente conclusi;
  • per gli organismi di ricerca fino al 50% dei costi ammessi a finanziamento per i progetti regolarmente conclusi in partenariato con almeno una MPMI piemontese.

Sono previste due scadenze per la presentazione dei domande: Pre-proposal: entro le ore 17 del 17 marzo 2016; Proposta definitiva: entro le ore 17 del 28 giugno 2016.

Scade il 28-06-2016 alle 14:51

Piemonte: Fondo PMI per la competitività dei sistemi produttivi

arrows-762190_1920Bando per l’accesso al Fondo Pmi destinato al sostegno di progetti ed investimenti per l’innovazione, la sostenibilità ambientale, l’efficienza energetica e la sicurezza nei luoghi di lavoro realizzati da Micro, Piccole e Medie Imprese.

SCADENZE

Il bando è aperto a sportello, le domande devono essere inviate  a partire dalle ore 9.00 del 01/02/2016.

OBIETTIVO

Il Fondo PMI, che ha natura revolving, ha come obiettivo quello di sostenere programmi organici di investimento delle Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI) finalizzati ad introdurre innovazioni nel processo produttivo per trasformarlo radicalmente al fine di adeguarlo alla produzione di nuovi prodotti, diversificare la produzione o per rendere il processo comunque più efficiente dal punto di vista energetico, ambientale, dell’uso di acqua e materie prime, produttivo e della sicurezza.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Fondo con disponibilità pari a 60 M€.

BENEFICIARI

Micro, piccole e medie imprese (MPMI).

ATTIVITÀ AMMISSIBILI

I progetti dovranno e riguardare l’acquisizione di attivi materiali e/o immateriali finalizzati alla diversificazione della produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi o mediante la trasformazione radicale del processo produttivo complessivo.

PORTATA PROGETTO E TIPOLOGIA DI AIUTO

I progetti dovranno avere un ammontare minimo di investimento pari € 50.000 per le micro e piccole imprese e pari a € 250.000 per le medie imprese.

L’aiuto consiste nella concessione di un prestito (in parte con fondi POR FESR a tasso zero, normalmente per il 50% delle spese ammissibili,  in parte con fondi bancari) a copertura del 100% delle spese di investimento ammesse, IVA esclusa, restituibile in rate trimestrali.

La disponibilità della banca selezionata a co-finanziare l’investimento è condizione necessaria per presentare domanda.

DURATA

I progetti finanziabili devono concludersi nell’arco di 12 mesi.

SPESE AMMISSIBILI

A titolo esemplificativo le tipologie di spesa ammissibili saranno l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica (inclusi eventuali software strumentali al progetto di innovazione) ed entro certi limiti anche servizi di consulenza, licenze, brevetti, know-how o di conoscenze tecniche non brevettate strettamente afferenti la realizzazione del progetto.

Il bando garantisce premialità ai progetti che comportino anche dei miglioramenti in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, un miglioramento delle prestazioni ambientali  e dell’efficienza energetica del ciclo produttivo.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Por Fesr 2014/2020 – Obiettivo tematico III – Competitività dei sistemi produttivi Azione III.3c.1.1

Dgr n. n. 20-2557 del 09/12/2015 che approva la scheda tecnica di misura e istituisce il Fondo Pmi

Nuova Sabatini: in arrivo la revisione dell’incentivo

Legge SabatiniNel corso di un convegno organizzato da Confindustria Cuneo sulla nuova Sabatini sono emerse da Invitalia, la società che gestisce diverse misure per conto del Ministero dello Sviluppo economico, due novità interessanti.

La prima è che si pensa di ampliare la platea dei beneficiari, sganciando l’incentivo dall’utilizzo del plafond di Cassa depositi e prestiti. La seconda è che queste correzioni dovrebbero entrare in un nuovo decreto, concordato tra Mise e Mef. In questo modo, l’obiettivo è di alzare i livelli di spesa nel corso del 2016.

La misura attuale

L’incentivo della Sabatini è disponibile fino al 31 dicembre del 2016 per finanziamenti di importo compreso tra 20mila euro e due milioni, che possono essere assistiti dal Fondo di Garanzia per le PMI fino all’80% del loro valore. A favore delle Pmi viene concesso un contributo che copre parte degli interessi relativi agli investimenti realizzati. Questo contributo è pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento convenzionale con rate semestrali, al tasso del 2,75% annuo per cinque anni. Per accedere all’incentivo, però, bisogna passare dal plafond di Cassa depositi e prestiti nel quadro della convenzione stipulata tra Mise, Abi e Cdp.

Fino a dicembre del 2015 sono stati erogati 2,3 miliardi di finanziamenti agevolati ma al momento sono ancora disponibili circa la metà delle risorse totali (circa 5 miliardi). Segno che le regole andrebbero migliorate in qualche passaggio per raggiungere più agevolmente i target di spesa.

Le possibili novità

Il Governo sta dunque pensando di rivedere la tipologia di operazioni ammesse all’incentivo: ci sarà la possibilità di riconoscere i contributi alle PMI anche a fronte di un finanziamento, compreso il leasing finanziario, che non sia necessariamente erogato a valere sul plafond di provvista costituito presso la gestione separata di Cassa depositi e prestiti.

Così facendo molte più banche e società di leasing potranno accreditarsi presso il Mise, concedere finanziamenti alle piccole e medie imprese e chiedere l’accesso agli incentivi del Ministero.

In cosa consiste in bando ISI INAIL?

sicurezza-isi-inail-2015Il bando ISI INAIL prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per le sole piccole e medie imprese che vogliono realizzare progetti a tutela e miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Gli investimenti che possono essere finanziati dall’INAIL riguardano l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità, progetti di bonifica da materiali contenenti amianto e investimenti in nuovi macchinari. Le spese ammesse a contributo devono riferirsi a progetti che non sono ancora stati non realizzati e che non comincino prima del 5 maggio 2016.

Il contributo a fondo perduto arriva fino a 130.000 euro per ogni progetto, pari  a un massimo del 65% sul totale dell’investimento, con un importo minimo di spesa che per ogni impresa deve essere di almeno 30.000 euro.

 

Chi può partecipare a questo bando?

Possono partecipare solamente le piccole e medie imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura. Dato che il bando è nazionale si può presentare domanda sugli avvisi regionali da tutto il territorio italiano.

Le imprese che possono fare domanda sono solo quelle che non hanno ricevuto già l’ammissione alle agevolazioni sui bandi ISI INAIL 2012-13-14.

 

Qual è la procedura per presentare domanda?

La procedura per partecipare a questo bando è composta da tre tappe fondamentali.

Nella prima fase si inseriscono nel portale dei servizi on line INAIL una breve descrizione del progetto e il budget di spesa totale, per fare una verifica del punteggio complessivo che la domanda può ottenere. Il progetto infatti deve superare la soglia dei 120 punti per essere approvato.

Dire da cosa dipende il punteggio (dimensione aziendale, pat, tipo di investimento, cosa viene premiato etc) , per questa ragione, noi consigliamo di fare uno studio di fattibilità.

Ogni impresa interessata a presentare domanda ha tempo per  fare questa prima simulazione dal 1° di marzo al 5 maggio 2016.

La seconda  fase  prevede dal 12 maggio il download del codice identificativo per ogni progetto che ha raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità ed è stato salvato definitivamente sul portale INAIL.

L’ultima fase consiste infine nell’invio del codice identificativo: è il cosiddetto”click day”, giorno in cui chi sarà più rapido si assicurerà una buona posizione nella graduatoria per ottenere il contributo. Il giorno in cui inviare il codice identificativo verrà  stabilito dall’INAIL a seconda delle regioni e comunicato a partire dal 19 maggio.

Gesa Finance offre gratuitamente un Check dei nostri Esperti per Valutazione dei requisiti per presentare la domanda. Gesa offre servizio di consulenza per seguire l’impresa nell’Inserimento della domanda sul Portale INAIL, alla Realizzazione del Progetto e sua gestione in caso di concessione dell’agevolazione

Scade il 26-06-2016 alle 12:52

RER: L.R. 14/2014 – Promozione Accordi regionali di insediamento e sviluppo

industriaIn Emilia-Romagna 25 milioni di euro per gli Accordi regionali di insediamento e sviluppo: programmi di investimento delle imprese, già localizzate in regione o che intendono insediarvisi, di interesse regionale e ad elevato valore strategico, tali da accrescere la capacità competitiva delle filiere e del sistema produttivo regionale e la loro capacità innovativa, di produrre significativi effetti occupazionali e positive ricadute sul territorio in termini di impatto economico, di sostenibilità ambientale e sociale.

SCADENZE

Fase 1: domande dal 15 marzo al 15 maggio 2016

DOTAZIONE FINANZIARIA

Le risorse disponibili sono pari a 25.000.000 di euro.

OBIETTIVO

Il bando, dando attuazione alla legge regionale n. 14 del 18 luglio 2014, “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”, è finalizzato a promuovere gli Accordi regionali di insediamento e sviluppo in regione, ovvero a sostenere programmi di investimento che rispondano agli obiettivi di interesse regionale, di elevato valore strategico, tali da accrescere la capacità competitiva delle filiere e del sistema produttivo regionale e la loro capacità innovativa, di produrre significativi effetti occupazionali diretti e indiretti, a livello quantitativo e qualitativo, nonché positive ricadute sul territorio in termini di impatto economico, di sostenibilità ambientale e sociale.

TIPOLOGIE DI PROGRAMMA DI INVESTIMENTO

L’Accordo regionale di insediamento e sviluppo ha per oggetto la realizzazione, su iniziativa di una o più imprese, di una tra le seguenti tipologie di programma (non ancora avviate alla data di proposta di domanda):

a. Programma di investimento e sviluppo industriale o di servizi di interesse regionale con un impatto occupazionale aggiuntivo, rispetto agli occupati dell’impresa e dell’eventuale gruppo industriale di appartenenza, in Emilia Romagna di almeno 150 addetti;

b. Programma di investimento ad alto valore strategico per gli impatti sulle filiere esistenti o per lo sviluppo delle filiere innovative di specializzazione. Per alto valore strategico si intende un Programma di investimento con un impatto occupazionale aggiuntivo, rispetto agli occupati dell’impresa e dell’eventuale gruppo industriale di appartenenza, in Emilia Romagna di almeno 50 addetti, di cui almeno il 40% laureati, da una significativa innovatività con riferimento a tecnologie abilitanti e digitali, da provata capacità di interconnessione con il sistema produttivo e di servizi regionale;

c. Programma di investimento per la creazione di Centri di ricerca e sviluppo e innovazione con impatto occupazionale aggiuntivo, rispetto agli occupati dell’impresa e dell’eventuale gruppo industriale di appartenenza, in Emilia Romagna di almeno 20 addetti laureati.

d. Programma di riconversione produttiva, da parte di imprese con un numero di addetti pari a un minimo di 100 unità, che preveda un impatto occupazionale aggiuntivo uguale o superiore al 10% rispetto a quello iniziale dell’impresa interessata, da raggiungere entro il termine di conclusione del programma. Inoltre, deve includere interventi in ricerca e innovazione a sostegno del programma di riconversione con un minimo di 5 addetti dedicati (inclusi nel calcolo dell’incremento occupazionale). Il Programma deve essere corredato da un accordo sindacale che riporta, tra l’altro, il piano occupazionale sia prima che dopo l’intervento.

BENEFICIARI

Possono presentare domanda di accesso all’Accordo regionale
1) imprese che esercitano attività diretta alla produzione di beni e di servizi con almeno già tre bilanci approvati:
– non ancora attive in Emilia-Romagna ma che intendono investire sul territorio regionale
– già presenti con almeno una unità locale in Emilia-Romagna
2) aggregazioni di imprese costituite in forma consortile prima della presentazione della domanda.

CONTENUTI DEL PROGRAMMA DI INVESTIMENTO

La descrizione del Programma dovrà fornire tutte le informazioni riferite alle opere infrastrutturali funzionali e ritenute necessarie e allo stato dell’iter delle autorizzazioni e degli atti amministrativi connessi alla sua realizzazione. Dovrà inoltre contenere schede sintetiche dei singoli progetti per i quali viene chiesto il contributo, che potranno essere:
A. Progetti di ricerca e sviluppo
Interventi ammissibili: interventi di ricerca e sviluppo per introdurre sul mercato nuovi prodotti o servizi, o adottare nuove tecnologie produttive che prevedano nuovi investimenti e ampliamenti produttivi sul territorio regionale.
Costi ammissibili minimi: 750.000 euro

B. Progetti di innovazione (solo per le PMI)
Interventi ammissibili:innovazioni di prodotto e di processo previsti dal programma di investimento

C. Investimenti produttivi (solo nelle aree assistite e per le PMI)
Interventi ammissibili: a) costi per investimenti in attivi materiali e/o immateriali per installare un nuovo stabilimento, ampliamento di uno stabilimento esistente, diversificazione della produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi o trasformazione radicale del processo produttivo complessivo. b) acquisizione di attivi di un’unità produttiva per dar luogo ad una nuova attività non in continuità con l’impresa precedente, capace di ampliare e/o diversificare la produzione mediante prodotti e/o processi nuovi.

D. Acquisto di servizi di consulenza (solo per le PMI)
Interventi ammissibili: costi di consulenza che non rientrano fra le altre spese ammissibili del Bando e che sono necessari all’avvio e/o alla realizzazione del programma di investimento.

E. Investimenti per la tutela dell’ambiente e il risparmio energetico
Interventi ammissibili: misure di efficienza energetica;cogenerazione ad alto rendimento; produzione di energia da fonti rinnovabili; teleriscaldamento e teleraffreddamento efficienti sotto il profilo energetico; riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti.

F. Realizzazione di laboratori di ricerca
Interventi ammissibili: investimenti materiali ed immateriali connessi alla realizzazione di un’infrastruttura di ricerca che svolge esclusivamente attività economiche a condizione che l’accesso all’infrastruttura sia aperto a più utenti e concesso in modo trasparente e non discriminatorio. Le imprese che hanno finanziato almeno il 10% dei costi di investimento dell’infrastruttura possono godere di un accesso preferenziale.

G. Progetti di formazione e assunzione di lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate
Interventi ammissibili: prima formazione, riqualificazione dei lavoratori, aggiornamento dei lavoratori realizzati direttamente dall’impresa o attraverso un ente di formazione professionale accreditato. Assunzioni a T.I. riguardanti i lavoratori svantaggiati e i lavoratori disabili.

SPESE AMMISSIBILI E INTENSITÀ DI AIUTO

Per ogni tipologia di aiuto sono previste spese ammissibili differenti e variano anche l’intensità e l’entità massima del contributo, come riportato nelle schede allegate:

REGIME DI AIUTO

Gli aiuti di stato previsti dal presente bando sono concessi ai sensi e nei limiti di quanto stabilito nel Regolamento (UE) 651/2014 (GBER), che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato.
Nel caso di beneficiari non rientranti nella definizione di PMI e ove la categoria di aiuti del GBER sia rivolta alle sole PMI, gli aiuti sono concessi ai sensi e nel rispetto del Regolamento (UE) N.1407/2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea agli aiuti “de minimis”.

DURATA

Non supera di norma i 36 mesi dalla data della determinazione di concessione delle agevolazioni.

PROCEDURA DI SELEZIONE DEGLI INTERVENTI

La selezione sarà di tipo valutativo in due fasi:

  • Fase 1: Valutazione della strategicità del programma di investimento, dell’impatto regionale sull’occupazione e sulla competitività, della coerenza e qualità dei progetti previsti, della compatibilità rispetto alle strategie di sviluppo locali e regionale;
  • Fase 2 – Valutazione, per i soli programmi di investimento che hanno superato la prima fase, dei singoli progetti di dettaglio.

Sono considerate prioritarie le proposte dei soggetti sottoscrittori di Accordi di Programma fra la Regione Emilia-Romagna ed il Mise nell’ambito dei Contratti di Sviluppo.

RIFERIMENTO NORMATIVO

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 18 GENNAIO 2016, N. 31 – BANDO IN ATTUAZIONE DELL’ART. 6 LR 14/2014 – ACCORDI REGIONALI DI INSEDIAMENTO E SVILUPPO DELLE IMPRESE

Scade il 15-05-2016 alle 17:00

RER: Promozione dell’export per imprese non esportatrici 2016

singapore-river-255116_1920Rafforzare le capacità organizzative e manageriali delle PMI emiliano-romagnole non esportatrici abituali: questo l’obiettivo della misura, per renderle capaci di affrontare i mercati internazionali, contribuendo a diversificare i mercati di sbocco e a rafforzare la competitività del sistema produttivo regionale.

SCADENZE

La domanda può  essere presentata dalle ore 10.00 del 15 marzo 2016 fino alle ore 16.00 del 30 settembre 2016, con modalità di accesso a sportello fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

OBIETTIVO

Accrescere il numero delle imprese esportatrici e attraverso queste la quota di prodotti e servizi esportati. Questo obiettivo è perseguito mettendo a disposizione delle imprese risorse per progetti pluriennali in grado di produrre mutamenti strutturali nell’azienda.
Gli elementi cruciali sono la creazione delle condizioni interne per la pianificazione, l’avvio e il consolidamento di percorsi di internazionalizzazione di medio periodo.
In coerenza con la Strategia Regione di Specializzazione Intelligente (S3) adottata dalla Regione per l’attuazione delle misure del POR FESR 2014-2020, i settori ammissibili al bando sono stati selezionati fra i settori prioritari di tale Strategia.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Le risorse destinate a questo bando sono pari a euro 10.326.327,25.

BENEFICIARI

Possono partecipare al bando le imprese di micro, piccola e media dimensione non esportatrici o esportatrici non abituali, con sede o unità operativa in Regione Emilia-Romagna anche costituite in reti formali (alla data domanda ex L. 33/2009) non associate o collegate con le seguenti caratteristiche:

  • attive da almeno due anni
  • fatturato minimo di € 700.000 come desunto dall’ultimo bilancio
  • esercizio di attività industriale di produzione di beni e servizi
  • attività economica svolta ammissibile secondo ATECO 2007 indicati nell’APPENDICE 1 del bando

Sono imprese non esportatrici quelle che negli ultimi due anni non hanno svolto operazioni di vendita diretta di propri prodotti o servizi all’estero; sono imprese esportatrici non abituali quelle che negli ultimi due anni hanno svolto operazioni di vendita diretta di propri prodotti o servizi all’estero per meno del 10% del proprio fatturato complessivo ovvero che non hanno esportato in uno degli ultimi due anni di attività.

INTERVENTI AMMISSIBILI

Il bando supporta progetti finalizzati a realizzare un percorso strutturato, nell’arco di massimo due annualità, costruito a partire da un piano export dettagliato (già redatto o da realizzare entro i primi sei mesi dalla data di approvazione della domanda), su un massimo di due paesi esteri scelti dall’impresa.
I progetti devono prevedere le seguenti attività:
1. Servizi di consulenza prestati da consulenti esterni finalizzati a:
– Valutare e sviluppare le capacità e potenzialità dell’impresa per affrontare un percorso di internazionalizzazione, anche predisponendo un piano export;
– Valutare la fattibilità di azioni di internazionalizzazione su determinati mercati, inclusi gli studi di settore (purché strettamente mirati alla produzione dell’impresa richiedente);
– Contribuire alla realizzazione di un percorso di internazionalizzazione, e a rafforzare l’organizzazione dell’impresa;
– Ricercare potenziali clienti o distributori in particolare sui mercati esteri e assistere l’impresa nella realizzazione di incontri d’affari;
– Sviluppare un sito internet aziendale in lingua estera e alla sua pubblicizzazione tramite internet.

2. Temporary export manager (TEM): servizi prestati da consulenti (non dipendenti dall’impresa o non prestati da soci della medesima impresa o da società ad essa collegate o associate; sono ammesse anche le collaborazioni a progetto) finalizzati a pianificare o successivamente gestire il percorso di internazionalizzazione oggetto del progetto presentato dall’impresa al presente bando e a favorire l’accrescimento delle capacità manageriali dell’impresa nel settore dell’internazionalizzazione;

3. Certificazioni per l’export: consulenze esterne finalizzate a ottenere le certificazioni di prodotto o aziendali necessarie all’esportazione sui mercati internazionali indicati dal progetto o individuati nel corso del suo svolgimento;

4. Partecipazione a fiere internazionali: come espositori in un massimo di 2 fiere di qualifica internazionale o nazionale svolte all’estero.

DURATA

I costi devono riferirsi ad attività avviate dopo la data di concessione del contributo (data di inizio del progetto) e i progetti dovranno essere conclusi entro 18 mesi dalla data di concessione del contributo.

PORTATA DEL PROGETTO E INTENSITÀ DI AIUTO

Il costo del progetto dovrà essere di minimo 50.000 Euro.
Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto nella misura massima del 50% delle spese ammissibili e non potrà comunque superare il valore di Euro 100.000.
Per le reti di impresa il contributo massimo concedibile è di Euro 100.000 per ogni impresa della Rete, fino a un massimo di Euro 400.000,00 per progetto.
Il contributo massimo viene aumentato a Euro 110.000,00, in fase di concessione, a condizione che l’impresa beneficiaria si impegni ad aumentare l’occupazione complessiva in un numero minimo proporzionale al numero di occupati a T.I. nell’impresa alla data di presentazione della domanda.

MODALITÀ DI SELEZIONE DEI PROGETTI

La procedura di selezione dei progetti proposti sarà a sportello fino ad esaurimento delle risorse disponibili. I progetti che avranno superato la fase di verifica dell’ammissibilità saranno valutati entro 60 giorni dalla presentazione della domanda sotto il profilo della qualità tecnica del progetto, considerando come priorità addizionali ai fini della graduatoria:
– rilevanza della componente femminile e giovanile in termini di partecipazione societaria e/o finanziaria
– possesso del rating di legalità
– ricaduta aggiuntiva in termini di occupazione

RIFERIMENTI NORMATIVI

D.G.R. n. 18 del 8 gennaio 2016 – POR FESR 2014-2020 – ASSE 3 “COMPETITIVITÀ ED ATTRATTIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO”, AZIONE. 3.4.1. APPROVAZIONE “BANDO PER PROGETTI DI PROMOZIONE DELL’EXPORT PER IMPRESE NON ESPORTATRICI – 2016”

Delibera n.1027 del 4 luglio 2016 – Aggiunta, ai settori ammessi a contributo, di alcune divisioni della sezione ATECO: G – commercio all’ingrosso e al dettaglio; L- attività immobiliari; N-noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporti alle imprese; R- attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento.

Nuove imprese tasso zero: domande per 150mln di euro

imprenditoria-giovanileGrande interesse per il bando Nuove imprese a tasso zero, il regime di aiuto che sostiene con finanziamenti agevolati l’avvio e lo sviluppo di startup giovanili e femminili. Nei primi due giorni di apertura del bando sono state presentate più di 400 domande di finanziamento, per un totale di  in agevolazioni richieste pari a circa il triplo della dotazione iniziale – 50 milioni – messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico.

L’elevato numero di collegamenti alla piattaforma telematica nel giorno di apertura dello sportello, il 13 gennaio, ha costretto il soggetto gestore Invitalia a sospendere per qualche ora l’operatività dello strumento, poi ripristinata nel pomeriggio.

Complessivamente, nei primi due giorni sono state presentate 421 domande, mentre 1.212 risultano in fase di compilazione, per un totale di € 150.059.252 richiesti secondo l’aggiornamento Invitalia del 15 gennaio.

Ora l’auspicio è che la dotazione finanziaria venga incrementata, in quanto è costituita da un fondo rotativo, la cui consistenza è alimentata dai rientri dei mutui.

Quanto ai settori preferiti dagli startupper, spiccano manifattura e produzione di servizi (34%), seguiti dai servizi alle persone (21%) e dal commercio (17%).

Mipaaf e Intesa San Paolo sostengono il credito per l’agroalimentare

Sei miliardi in tre anni per l’agroalimentare

Il protocollo prevede l’attivazione di un plafond, del valore di 6 miliardi di euro per un triennio, per la concessione di finanziamenti a sostegno di singole aziende e filiere produttive. L’obiettivo è mobilitar einvestimenti per 10 miliardi di euro.

Si tratta di “un’iniezione di liquidità e fiducia che può contribuire al raggiungimento di obiettivi concreti come l’aumento degli occupati, la crescita dell’internazionalizzazione, il supporto agli investimenti soprattutto sul fronte dell’innovazione e per il ricambio generazionale”, ha commentato Martina a margine della firma.

Nei prossimi mesi, ha anticipato il ministro, il Governo punta a portare avanti la strategia di specializzazione del credito agrario attraverso accordi con altri istituti.

Priorità a zootecnia e lattiero caseario

Le priorità di investimento, si legge in una nota del Mipaaf, riguardano i progetti di internazionalizzazione, per l’innovazione tecnologica, l’avvio di start up, la digitalizzazione e l’e-commerce.

I primi interventi riguarderanno le filiere zootecnica e lattiero casearia, due comparti particolarmente in difficoltà, anche a causa dell’embargo russo sull’agrifood europeo.

Consulenza alle imprese agricole

Un team centrale e una rete di specialisti territoriali di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con il Ministero, con gli enti locali e con le associazioni del settore garantiranno supporto finanziario e consulenziale alle imprese agricole.

In questo modo si punta a facilitare l’individuazione degli strumenti finanziari più adeguati da parte delle aziende, a semplificare le procedure per l’accesso al credito e a ridurre i tempi per l’erogazione dei finanziamenti.

Inoltre, Intesa San Paolo metterà a disposizione servizi finanziari ad hoc per le esigenze dell’attività agroalimentare.

Infine, il Protocollo prevede il potenziamento degli strumenti di garanzia e istituisce un programma formativo dedicato agli imprenditori agricoli.

Cosa è il Credito di imposta in R&S?

credito-di-imposta-r&s-2015-19E’ una misura adottata dal Ministero dello Sviluppo Economico per agevolare tutte le imprese che effettuano investimenti in Ricerca e Sviluppo. Il credito è attivo sugli investimenti realizzati nei periodi di imposta 2015 – 2019.

Si potranno detrarre dalle tasse il 50% dei costi incrementali, rispetto alla media degli stessi costi sostenuti nel triennio 2012-2014, sostenuti per attività di R&S relativi al personale altamente qualificato ed a contratti di ricerca con università ed enti di ricerca mentre la detrazione sarà del 25% sui costi relativi all’ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio e per l’acquisizione di privative industriali.
L’importo massimo annuale del credito è di 5 milioni di euro, con spese annuali in R&S non inferiori a 30.000 euro.

Perché per un’azienda è tanto importante tanto vantaggioso fruire del Credito di imposta per Ricerca & Sviluppo?

Perché la misura si configura nella sostanza come “contributo a fondo perduto” e può essere utilizzato in detrazione delle tasse.
La misura è poi aperta a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di Ricerca e Sviluppo e quindi valida sia per le PMI che per le GI, senza distinzione.
Diventa poi particolarmente vantaggiosa per le aziende che assumono nel tempo personale qualificato, inteso come personale in possesso di una laurea specialistica e/o magistrale in materie tecniche-scientifiche, essendo una voce di spesa che incide in modo molto sensibile sulla determinazione della base di costo su cui è calcolato il contributo.
Va poi considerato che si tratta di una misura che coprirà una arco temporale considerevole: programmare gli investimenti in maniera oculata può avvantaggiare tutte le imprese italiane che fanno Ricerca e Sviluppo nel poter beneficiare di uno sgravo fiscale crescente dal 2015 e fino al dicembre 2019.

Come si fruisce del credito?

Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi, non concorre alla formazione del reddito, né alla formazione della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Come si arriva a stimare gli investimenti medi in R&S realizzati tra il 2012 e il 2014?

Il processo per la determinazione della base dei costi su cui calcolare i contributi è abbastanza complesso e passibile di errori e pertanto è indispensabile affidarsi ad una struttura in grado di offrire un supporto professionale. Gesa Finance Srl ha un metodo specifico e puntuale ed è in grado di supportare la propria clientela in modo sicuro ed affidabile. In questo contesto Gesa Finance Srl può fare anche uno studio di fattibilità sul Credito di imposta R&S 2015-19 per analizzare la situazione aziendale, nell’arco temporale in esame, al fine di massimizzare il il risparmio delle imprese e verificare le effettive condizioni di applicabilità.

RER: PSR 2014-20 – Gruppi operativi per l’innovazione in agricoltura

eip-agri_multiplierViene incentivata la realizzazione di piani pilota e di piani per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agricolo, realizzati in cooperazione attraverso Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura.

SCADENZE

Le domande potranno essere presentate dal 14 gennaio e fino alle ore 13.00 al 31 marzo 2016.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Per i Piani di innovazione le risorse complessive ammontano a 12.630.00 euro e sono ripartite in base alle Focus Area trattate:
Focus Area 2A – Aziende agricole più competitive: 4.206.003,75 euro
Focus Area 4B – Migliore gestione delle risorse idriche: 5.839.460 euro
Focus Area 4C – Prevenzione dell’erosione del suolo:  793.660 euro
Focus Area 5A – Uso efficiente dell’acqua in agricoltura: 1.020.000 euro
Focus Area 5E – Sequestro del carbonio: 772.420,50 euro

OBIETTIVO

Promuovere la cooperazione tra vari soggetti per la messa a punto e il trasferimento di innovazioni attraverso dei Gruppi Operativi per l’innovazione (GOI), con la realizzazione di piani pilota e di piani per lo sviluppo mirati a individuare una soluzione concreta per le aziende agricole e sviluppare nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agricolo.

L’operazione in particolare incentiva il funzionamento e la gestione dei GO del Partenariato Europeo per l’Innovazione (PEI) in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura.

BENEFICIARI

I beneficiari sono i Gruppi Operativi del Partenariato europeo per l’innovazione (PEI): i GO sono partnership che devono essere formate obbligatoriamente da almeno un soggetto appartenente a ciascuna delle seguenti categorie:

  • imprese del settore agricolo che svolgono attività di produzione e/o commercializzazione e/o prima trasformazione di prodotti agricoli di cui all’allegato I del TFUE, con sede legale e/o operativa in Regione Emilia-Romagna;
  • organismi di ricerca e/o sperimentazione pubblici o privati nel settore agricolo ed agroalimentare;

Posso fare parte del GO anche:

  • consulenti e formatori del settore agricolo e agroalimentare;
  • imprese del settore agroindustriale che svolgono attività di produzione e/o commercializzazione e/o trasformazione di prodotti agricoli di cui all’allegato I del trattato;
  • organizzazioni di produttori agricoli;
  • organizzazioni interprofessionali;

Il Gruppo Operativo deve avere forma giuridica (di Rete-soggetto, Rete-contatto o ATI/ATS), dotarsi di un regolamento interno che evidenzi ruoli, modalità organizzative e attribuzione precisa delle responsabilità nella gestione del sostegno ricevuto e prevedere una durata minima di 5 anni dalla conclusione del Piano di Innovazione.

FOCUS AREA

Le tematiche di interesse per le quali saranno accettate le domande di finanziamento sono specifiche per ogni Focus Area, e in particolare riguarderanno:

Focus Area 2A – Aziende agricole più competitive

  • Sviluppo di nuove varietà e tipologie di prodotto, verifica dell’adattabilità varietale, schemi di miglioramento genetico per produzioni di qualità, valorizzazione dell’agro biodiversità;
  • Miglioramento quali-quantitativo nella produzione di foraggi e di alimenti per gli animali;
  • Ottimizzazione alimentazione animale e gestione dell’allevamento;
  • Azioni di adattamento ai cambiamenti climatici. Razionalizzazione input energetici (lavorazioni, nutrienti, ecc.). Messa a punto e verifica genotipi innovativi per l’agricoltura sostenibile;
  • Modellistica, sensoristica, sistemi di avvertimento e supporti decisionali (DDS);
  • Applicazione dati tele rilevati all’agricoltura di precisione;
  • Caratterizzazione oggettiva dei prodotti agricoli;
  • Sviluppo di prodotti dietetici e salutistici;
  • Sviluppo di nuovi prodotti trasformati (IV e V gamma);
  • Meccanizzazione integrale e robotica per l’agricoltura;
  • Pratiche contro l’antibiotico, resistenza;
  • Pratiche agricole pre e post raccolta per la sicurezza (safety) delle produzioni agricole;
  • Nuovi materiali e tipologie di imballaggi;
  • Nuovi prodotti e tecnologie per la produzione di alimenti zootecnici;
  • Tracciabilità e documentazione, certificazione ambientale;
  • Diversificazione e riallocazione produttiva (forniture di servizi extra agricoli, aree interne, ecc.);
  • Monitoraggio e benchmarking aziendali e di filiera sia tecnico che economico;
  • Analisi di mercato e nuove modalità di commercializzazione dei prodotti agricoli;
  • Applicazione di principi e strumenti di intelligenza artificiale ai dati che caratterizzano la produzione agricola.

Focus Area 4B – Migliore gestione delle risorse idriche e 4C – Prevenzione dell’erosione del suolo

  • Riduzione di rilasci di sostanze inquinanti e miglioramento della qualità dell’acqua e del suolo;
  • Verifica e adattamento dei sistemi colturali agricoli ai cambiamenti climatici;
  • Controllo delle avversità con metodo a basso impatto;
  • Valutazione impronte dei sistemi agricoli (zootecnici vegetali e forestali);
  • Conservazione del suolo e sistemi forestali conservativi;
  • Produzioni agricole e salvaguardia della biodiversità compreso la conoscenza dell’agro biodiversità e della cultura e paesaggio rurale;

Focus Area 5A – Uso efficiente dell’acqua in agricoltura

  • Ottimizzazione dei sistemi di organizzazione, gestione e verifica tecnologica per l’uso razionale dell’acqua in agricoltura in riferimento agli assetti territoriali e consortili

Focus Area 5E – Sequestro del carbonio

  • Valutazioni e impronte dei sistemi agricoli (zootecnici, vegetali e forestali);
  • Innovazione organizzativa, di processo, nuovi sistemi di qualità in sistemi agricoli, agroindustriali e forestali.

ATTIVITÀ AMMISSIBILI

Il Piano deve riguardare attività preliminari, che cioè precedono l’utilizzo diffuso dei prodotti, processi, servizi, pratiche e tecnologie sviluppati nel settore agricolo. Sono attività preliminari ammesse:

  • sviluppo e collaudo di prodotti, processi, servizi, pratiche e tecnologie;
  • investimenti materiali e/o immateriali relativi alla cooperazione;
  • sperimentazione e adattamento di nuove tecnologie e processi produttivi in relazione a contesti geografici/ambientali della regione (progetti pilota);
  • divulgazione dei risultati (attività obbligatoria)

SPESE AMMISSIBILI

Sono riconosciute le seguenti tipologie di spesa:
a) costi di esercizio della cooperazione:
– spese relative all’animazione, a riunioni ed incontri, affitto locali, inviti;
– personale dedicato alle attività di coordinamento e gestione del progetto;
– funzionamento e gestione del Gruppo Operativo (GO);
b) costi diretti specifici delle azioni legate alla realizzazione del piano:
– costi inerenti la costruzione e la verifica di prototipi, nonché investimenti funzionali alla realizzazione del progetto;
– test, analisi di laboratorio e gustative (panel test), compresi costi di materiale a perdere;
– prove in campo;
– acquisto brevetti e licenze;
– acquisto di software solo se strettamente indispensabile alla realizzazione del progetto;
– costi di progettazione per nuovi prodotti e/o processi;
c) costi di divulgazione (obbligatori)
d) costi per attività di formazione

PORTATA E INTENSITÀ DELL’AIUTO

Contributo in conto capitale sulla spesa ammissibile così dettagliato:

Macro tema

Focus area Percentuale di finanziamento Risorse per singolo progetto Risorse totali anno 2016

Competitività

2A – Ammodernamento e diversificazione           70% da     50.000 a     400.000 4.206.004
Ambiente e clima 4B – Qualità delle acque           90% da   50.000

a   400.000

   5.839.460

Ambiente e clima

4C – Qualità dei suoli          90% da  50.000

a  200.000

      793.660

Ambiente e clima

5A – Efficienza risorse idriche          90% da  50.000

a  200.000

1.020.000
Ambiente e clima 5E – Forestazione ambientale        100% da 15.000

a 200.000

     772.420

DURATA

Il piano può avere una durata massima di 36 mesi. Il beneficiario può richiedere per ogni anno di realizzazione del progetto una quota di contributo spettante a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute sulla base della presentazione di uno stato di avanzamento lavori (SAL).

RIFERIMENTI NORMATIVI

RER PSR 2014-2020  – Misura 16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura

Scade il 31-03-2016 alle 13:00