Emilia-Romagna: cinque bandi per il settore audiovisivo

contributi-audiovisivoLa Regione Emilia- Romagna mette a disposizione complessivamente 2 milioni e 765 mila euro per 5 bandi che riguardano il settore audiovisivo. A questi fondi si sommano quelli europei, per una cifra di circa i 5 milioni e mezzo di euro.

Tre bandi, a sostegno della produzione di opere cinematografiche e audiovisive, sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale n.47 del 25 febbraio 2016 , a seguito dell’approvazione da parte della Giunta regionale e su proposta dell’Assessore alla Cultura Massimo Mezzetti, in attuazione del Programma regionale 2015-2017.

Il primo bando, di 1 milione 200 mila euro annunciato recentemente alla Berlinale, è rivolto a produzioni nazionali ed internazionali realizzate (anche parzialmente) sul territorio regionale. Novità di quest’anno è che il bando è valutativo a sportello, attivo fino ad esaurimento fondi, dal 2 marzo al 31 luglio.
Ogni impresa potrà presentare fino a due progetti scegliendo tra: lungometraggi, film e serie per la tv, documentari/docu/fiction e serie web. Tutti i generi possono essere realizzati anche con tecniche di animazione. Il tetto massimo di contributo è fissato in 150.000,00 euro per lungometraggi, film e serie per la tv; 50.000,00 euro per documentari/docu/fiction; 25.000,00 euro per serie web.

Il secondo bando, di 400 mila euro, è riservato per lo stesso tema alle imprese con sede legale o unità operativa in Emilia-Romagna e prevede due finestre temporali per la presentazione delle domande: la prima dalla data di pubblicazione del bando al 6 aprile e la seconda dal 26 luglio al 26 agosto.

Novità di quest’anno è il terzo bando, anche questo riservato alle imprese regionali, di 75.000 euro, a sostegno dello sviluppo di opere cinematografiche e audiovisive. L’invio delle domande dovrà essere effettuato entro il 30 marzo 2016.
La gestione dei bandi è affidata all’Emilia-Romagna Film Commission. Le domande saranno valutate da un nucleo di esperti, in base alla fattibilità, alle strategie di marketing e distribuzione, alle ricadute economiche sul territorio e alla qualità culturale ed artistica del progetto.

Sul Bollettino Ufficiale n.39 del 19 febbraio 2016 erano stati inoltre pubblicati due bandi per la concessione di contributi per l’organizzazione e la realizzazione di festival e rassegne in ambito cinematografico e audiovisivo, con una dotazione complessiva di 1.090.000 euro.
Il primo è a sostegno di progetti biennali (2016-2017) di rilievo almeno nazionale, con costi annui pari o superiori a 300.000,00 euro. Le iniziative, con almeno due edizioni alle spalle, dovranno avere un programma articolato in non meno di 5 giornate.

Il secondo per progetti annuali (2016) con costi compresi fra 20.000,00 e 300.000,00 euro, con almeno due edizioni e dovranno prevedere un programma articolato in non meno di 3 giornate. La scadenza per la presentazione delle domande, per entrambi gli avvisi, è fissata al 25 marzo 2016.Le risorse finanziarie disponibili sono di 620.000,00 euro per il primo i bando e 470.000,00 per il secondo. I bandi si trovano pubblicati anche sul sito cultura della Regione Emilia-Romagna .

Scade il 31-07-2016 alle 17:00

Garanzia Giovani: Fondo SELFIEmployment

autoimpiego-giovane-donnaFondo rotativo per l’accesso al credito agevolato a sostegno degli iscritti a Garanzia Giovani che avvieranno iniziative di autoimpiego ed auto imprenditorialità. Erogherà prestiti a tasso zero per importi variabili da 5 mila a 50 mila Euro.

SCADENZA

La domanda e il relativo business plan possono essere inviati dal 1° marzo 2016 alle 12.00 esclusivamente online, attraverso la piattaforma informatica di Invitalia. Le domande vengono valutate da Invitalia in base all’ordine cronologico di presentazione, fino ad esaurimento dei fondi, senza scadenze o graduatorie.

DOTAZIONE FINANZIARIA

La dotazione iniziale è pari a 114,6 milioni di euro. Il Fondo è uno strumento finanziario rotativo e, grazie alle restituzioni dei prestiti concessi, sarà utilizzabile per l’intero periodo di Programmazione 2014-2020,

OBIETTIVO

Il Fondo Rotativo Nazionale SELFIEmplyment, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, permette gli iscritti al programma “Garanzia Giovani” di presentare domanda di finanziamento per la concessione di prestiti agevolati finalizzati all’avvio di nuove iniziative imprenditoriali.

BENEFICIARI

SELFIEmployment è rivolto ai giovani che:

  • hanno tra i 18 e i 29 anni
  • sono Neet (Not in education, employment or training), cioè non hanno un lavoro e non sono impegnati in percorsi di studio o di formazione professionale
  • sono iscritti al programma Garanzia Giovani e hanno concluso l’accompagnamento allo startup di impresa

FORME SOCIETARIE AMMESSE

I giovani possono avviare iniziative di autoimpiego e di autoimprenditorialità presentando la domanda nelle seguenti forme:

1. Imprese individuali, società di persone, società cooperative composte massimo da 9 soci. Sono ammesse le società:

  • costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive
  • non ancora costituite, a condizione che vengano costituite entro 60 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni

2. Associazioni professionali e società tra professionisti costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive.

PROGETTI AMMISSIBILI

Possono essere finanziate le iniziative in tutti i settori della produzione di beni, fornitura di servizi e commercio, anche in forma di franchising, come ad esempio:

  • turismo (alloggio, ristorazione, servizi) e servizi culturali e ricreativi
  • servizi alla persona
  • servizi per l’ambiente
  • servizi ICT (servizi multimediali, informazione e comunicazione)
  • risparmio energetico ed energie rinnovabili
  • servizi alle imprese
  • manifatturiere e artigiane
  • commercio al dettaglio e all’ingrosso
  • trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, ad eccezione dei casi di cui all’articolo 1.1, lett. c), punti i) e ii) del Reg. UE n. 1407/2013;

Sono esclusi i settori della pesca e dell’acquacultura, della produzione primaria in agricoltura e,  in generale, i settori esclusi dall’articolo 1 del Regolamento UE 1407/2013.

FORMA ED ENTITÀ DELL’AGEVOLAZIONE

SELFIEmployment è valido in tutta Italia e finanzia, nel rispetto del regolamento de minimis, progetti che prevedono spese per almeno 5.000 euro, fino a un massimo di 50.000 euro.

I finanziamenti:

  • sono a tasso zero
  • coprono fino al 100% delle spese
  • non richiedono garanzie personali
  • devono essere restituiti in 7 anni

Sono previste tre tipologie di finanziamento, con diverse modalità di erogazione dei contributi:

  • microcredito per spese tra 5.000 e 25.000 euro
  • microcredito esteso per spese tra 25.000 e 35.000 euro
  • piccoli prestiti per spese tra 35.000 e 50.000 euro

DURATA

Chi ottiene le agevolazioni deve impegnarsi a realizzare gli investimenti entro 18 mesi dal perfezionamento del provvedimento di ammissione.

MODALITÀ

La gestione della misura è affidata ad Invitalia che provvederà all’istruttoria dei business plan, all’erogazione del credito agevolato, alla gestione, controllo e monitoraggio della misura. L’Agenzia renderà inoltre disponibili servizi di tutoraggio per le nuove iniziative ammesse al finanziamento.

IL PROGRAMMA “GARANZIA GIOVANI”

Il Fondo nasce nell’ambito della policy prevista dal Programma Garanzia Giovani. In tale contesto, l’accesso al credito agevolato, fornito dal Fondo, costituisce l’importante complemento delle attività di supporto all’avvio di impresa e allo start-up, che sono state già avviate dalle regioni: al termine del percorso formativo e di accompagnamento, i giovani sono affiancati nella predisposizione del business plan per l’avvio di un’attività imprenditoriale.
L’accordo di finanziamento stipulato con Invitalia permette la costituzione del fondo per l’erogazione del credito, con una dotazione complessiva attualmente pari a 124 milioni di Euro, conferiti dal Ministero (50 milioni) e dalle Regioni Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Agricoltura: finanziamenti per l’imprenditoria giovanile

giovani-agricoltori-finanziamentiLa riforma del decreto legislativo n. 185-2000 sulle misure in favore della nuova imprenditorialità in agricoltura diventa operativa. Dopo il decreto-legge n. 91-2014 che ha rinnovato la materia, in Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il decreto attuativo del 18 gennaio 2016 con i nuovi criteri di accesso alle agevolazioni.

Progetti ammissibili

L’obiettivo dello strumento è sostenere i progetti di sviluppo e consolidamento aziendale nei settori della produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli nella fase di passaggio delle aziende tra vecchie a nuove generazioni.

I progetti devono essere avviati dopo la data di ammissione alle agevolazioni e devono riguardare:
a. il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzioneI progetti devono essere avviati dopo la data di ammissione alle agevolazioni e devono riguardare

b. il miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purchè non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione europea,

c. la realizzazione e il miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.

Beneficiari

I finanziamenti possono essere concessi a:

a) microimprese e piccole e medie imprese in qualsiasi forma costituite che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola, esercitante esclusivamente l’attività agricola da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione e che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda oggetto del subentro, attraverso iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;

b) microimprese e piccole e medie imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli,attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.

Nel caso delle PMI di cui alla lettera a), quindi di quelle che subentrano alla conduzione di un’azienda agricola, sono richiesti cinque requisiti:

  1. essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni;
  2. esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile;
  3. essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i 18 ed i 40 anni non compiuti alla data di spedizione della domanda, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola alla data di delibera di ammissione alle agevolazioni, ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti alla data di spedizione della domanda in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola alla data di delibera di ammissione alle agevolazioni;
  4. essere già subentrate, anche a titolo successorio, da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda, nella conduzione dell’intera azienda agricola, ovvero subentrare entro 3 mesi dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni mediante un atto di cessione d’azienda;
  5. avere sede operativa nel territorio nazionale.

Relativamente alle PMI di cui alla lettera b), invece, è richiesto il possesso dei requisiti di cui ai punti 2, 3 e 5 da almeno due anni.

Agevolazioni

Gli incentivi previsti dal decreto consistono in mutui agevolati a tasso zero, della durata compresa tra cinque e dieci anni, incluso il periodo di preammortamento. L’importo dei finanziamenti non può essere superiore al 75% delle spese ammissibili, che a loro volta non possono superare la soglia massima di 1,5 milioni di euro, IVA esclusa.

Per le iniziative nel settore della produzione agricola primaria il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni.

Il finanziamento agevolato deve essere assistito da garanzie per l’intero importo concesso, maggiorato del 20% per accessori e per il rimborso delle spese. Tali garanzie sono acquisibili mediante iscrizione di ipoteca di primo grado sui beni oggetto di finanziamento, o su altri beni del soggetto beneficiario o di terzi, oppure mediantefideiussione bancaria.

Come richiedere i finanziamenti

La nuova modulistica per richiedere le agevolazioni, alla luce del decreto attuativo appena pubblicato in GURI, verrà resa disponibile da ISMEA, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare, soggetto gestore dell’intervento.

Sulla base delle informazioni contenute nella domanda, ISMEA accerterà la sussistenza dei requisiti e la sostenibilità finanziaria ed economica dell’iniziativa ed entro sei mesi delibererà l’ammissione al finanziamento o il rigetto dell’istanza, dandone comunicazione agli interessati.

Entro sei mesi dalla comunicazione della delibera di ammissione alle agevolazioni, i beneficiari sono tenuti a trasmettere a ISMEA la documentazione necessaria alla stipula del contratto di mutuo agevolato.

Fondo Tranched Cover Piemonte a garanzia del credito PMI

In questo contesto si inserisce la misura Tranched Cover Piemonte, che interviene a garanzia di portafogli di nuovi finanziamenti, emessi da tre intermediari finanziari: Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Intesa Sanpaolo.

Lo strumento finanziario intende favorire l’accesso al credito delle PMI, riducendo il costo dei finanziamenti attraverso un abbassamento del tasso di interesse. Inoltre, gli intermediari finanziari sono maggiormente protetti nell’assunzione dei rischi, con una più ampia disponibilità a concedere i prestiti.

Le PMI possono richiedere finanziamenti per:

  • investimenti produttivi e infrastrutturali;
  • fabbisogno di capitale circolante, scorte di liquidità e capitalizzazione aziendale;
  • riequilibrio finanziario (per l’estinzione di linee di credito a breve e medio termine e l’adozione di piani di rientro dell’indebitamento).

Le risorse a disposizione ammontano a circa 12 milioni di euro, mentre il finanziamento alle imprese può variare da un minimo di 25mila euro fino a 1 milione di euro.

I finanziamenti erogati dalle banche sono assistiti dalla garanzia pubblica concessa a valere sul fondo Tranched Cover Piemonte. L’agevolazione consiste nella messa a disposizione di tale garanzia a costo zero per le PMI.

Le domande possono essere presentate entro il 30 settembre 2016.

CCIAA Reggio Emilia: sostegno alle imprese anche nel 2016

La Camera di Commercio di Reggio Emilia ha deciso di stanziare 3 milioni di euro anche per il 2016 a favore del tessuto imprenditoriale reggiano, suddivisi in cinque bandi.

Uno è già aperto e terminerà il 26 febbraio prossimo, relativo alla partecipazione alle fiere internazionali che si svolgeranno nel corso di tutto il 2016 (finanziato con 700mila euro).
Il secondo riguarda programmi di ricerca e sviluppo (RS16) e sarà finanziato con 500mila euro in favore di progetti innovativi dei cicli produttivi, con particolare attenzione ai “processi puliti”.

Altri 250mila euro sono a disposizione degli aspiranti imprenditori e delle nuove imprese iscritte dal primo febbraio 2016, mentre le PMI e i consorzi d’impresa che partecipano a programmi europei e al piano operativo regionale 2014-2020 della Regione Emilia Romagna possono rientrare dei costi di progettazione grazie al contributo camerale.
La voce economica più importante  riguarda infine il tema dell’innovazione tecnologica e dell’automazione (finanziato con 1,5 mln), dove trovano spazi investimenti anche sulla sicurezza.

Il programma 2016 per lo sviluppo e la competitività delle imprese è riassunto nella seguente serie di interventi:
Ambito di intervento Dotazione finanziaria (euro) % contributo sul totale investimento Apertura bandi
Bando fiere internazionali 2016 (FEST16) 700.000 30% fino ad un massimo di:
– 3.000/6.000 impresa singola fiera in Italia/Fiera estero;
– 4.000/8.000 impresa aggregata fiera in Italia/Fiera estero
– 6.000/12.000 Consorzio fiera in Italia/ fiera estero
dal 29 gennaio 2016 al 26 febbraio 2016
Programmi di ricerca e sviluppo (RS16) 500.000 50% fino ad un massimo di 50.000 euro (60% per imprese femminili e/o giovanili) dal 1 giugno 2016 al 30 luglio 2016
Nuove imprese (START16) 250.000 50% fino ad un massimo di 10.000 euro (60% per imprese giovanili o femminili; 65% se giovanili e femminili) dal 1 marzo 2016 al 16 maggio 2016
Programmi europei e Regione Emilia-Romagna (PEU16) 50.000 40% fino ad un massimo di 10.000 euro (50% se giovanile e/o femminile) dal 14 marzo 2016 al 30 novembre 2016
Innovazione (PBS16) 1.500.000 40% fino ad un massimo di 15.000 euro (50% per femminili e/o giovanili) dal 7 marzo 2016 all’8 aprile 2016
TOTALE 3.000.000
Credito alle imprese – Anno 2016

Ambito di intervento Dotazione finanziaria
(euro)
Abbattimento tassi di interesse
Accesso al credito 500.000 Percentuali  abbattimento definite secondo la tipologia di intervento finanziato

Scade il 30-11-2016 alle 17:00

Enjoy, it’s from Europe: contributi Ue per promozione prodotti agricoli

ENJOY-ITS-FROM-EUROPEAperti fino al 28 aprile due bandi Ue per la promozione dei prodotti agricoli europei. A disposizione oltre 100 milioni di euro. Si tratta dei primi bandi dopo l’entrata in vigore a fine 2015 del nuovo programma di informazione e promozione dei prodotti agricoli da realizzare negli Stati membri ed extra-Ue.

SCADENZE

Le domande devono essere presentate entro il 28 aprile 2016, ore 17.00 (ora locale di Bruxelles).

OBIETTIVO

Con lo slogan “Enjoy, it’s from Europe”, la nuova politica di promozione, in vigore dal 1° dicembre 2015, intende rafforzare la competitività del settore agricolo europeo, la consapevolezza dei consumatori e il riconoscimento dei regimi di qualità dell’Unione.
I fondi sono a disposizione per cofinanziare progetti pluriennali che promuovano i prodotti agricoli europei non solo all’interno dell’Ue ma anche sui mercati dei Paesi terzi, con percentuali di co-finanziameto differenziate.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Le risorse stanziate per i due inviti ammontano a circa 108 milioni di euro, di cui:

  • oltre 93,6 milioni di euro per Programmi semplici
  • 14,3 milioni di euro per Programmi multipli

BENEFICIARI

Possono presentare progetti:

  • Organizzazioni commerciali rappresentative del settore agricolo a livello di Stato membro o a livello europeo e gruppi di produttori e trasformatori che operano nelle indicazioni geografiche protette. Un’organizzazione è considerata rappresentativa: (i) se rappresenta almeno il 50% dei produttori, o il 50% del volume o del valore della produzione nel settore considerato, a livello di Stato membro o di Unione (percentuali più basse possono essere accettate se giustificate); (ii) se si tratta di un’organizzazione intersettoriale riconosciuta dallo Stato membro
  • Organizzazioni di produttori agricoli riconosciute dallo Stato Membro
  • Organismi con funzioni di servizio pubblico incaricati di promuovere i prodotti agricoli

TIPOLOGIA DI PRODOTTI

I programmi di promozione possono riferirsi ai seguenti prodotti:

  • tutti i prodotti elencati nell’Allegato I TFUE, ad eccezione dle tabacco;
  • birra, cioccolato e derivati, pane, pasticceria e altri prodotti da forno, bevande vegetali, pasta, sale, gomme e resine naturali, senape, granturco, cotone
  • bevande alcoliche IGP
  • vino IGP o DOP
  • prodotti ittici se associati a uno più altri prodotti

I programmi possono anche promuovere:

  • i marchi di origine europei: DOP (Denominazione d’Origine Protetta), IGP (Indicazione geografica protetta), STG (Specialità tradizionale garantita)
  • il logo europeo sul metodo di produzione biologico
  • il logo europeo sulle produzione delle regioni ultra-periferiche
  • marchi di origine rilevanti a livello nazionale

Un programma relativo a un marchio di origine può essere illustrato attraverso più prodotti. Nel mercato interno questi prodotti devono rimanere in secondo piano rispetto al messaggio europeo principale.

TIPOLOGIA DI PROGRAMMI

I bandi presentano due opzioni:

1) Programmi semplici

Devono essere realizzati da una o più organizzazioni dello stesso Stato Membro ed essere conformi ad una delle 10 priorità tematiche elencate nel programma di lavoro 2016:
Tema 1 – Rafforzare la consapevolezza e il riconoscimento dei regimi di qualità dell’Unione;
Tema 2 –  Mettere in evidenza le specificità dei metodi di produzione agricola nell’Unione e le caratteristiche dei prodotti agroalimentari europei
Tema 3 –  Latte e prodotti lattiero-caseari, prodotti a base di carne suina o  una combinazione dei due;
Tema 4 – Programmi destinati a uno o più dei seguenti paesi: Cina, Giappone, Corea del Sud o Taiwan;
Tema 5 – Programmi destinati a uno o più dei seguenti paesi: Stati Uniti o Canada;
Tema 6 – Programmi destinati a uno o più paesi dell’America centrale e meridionale o ai Caraibi;
Tema 7 – Programmi destinati a uno o più paesi del Sud-Est asiatico, ossia Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar/Birmania, Filippine, Singapore, Thailandia, Timor Leste e Vietnam;
Tema 8 – Programmi destinati a uno o più dei paesi dell’Africa e del Medio Oriente;
Tema 9 – Programmi di informazione e di promozione destinati ad altre zone geografiche;
Tema 10 – Latte e prodotti lattiero-caseari, prodotti a base di carne suina o una combinazione dei due destinati ad un paese terzo.

2) Programmi multipli

Devono essere realizzati da almeno due organizzazioni localizzate in almeno due diversi Stati Membri o da una o più organizzazioni europee e possono essere destinati sia al mercato interno che ai Paesi terzi.

L’obiettivo dei programmi nel mercato interno è rafforzare la consapevolezza e il riconoscimento dei regimi di qualità specifici dell’Unione, evidenziando le specificità dei metodi di produzione agricola dell’Ue (sicurezza alimentare, tracciabilità, autenticità, etichettatura, aspetti nutrizionali e sanitari, benessere degli animali, ecc).

I programmi nei Paesi terzi, invece, intendono potenziare la competitività e il consumo dei prodotti agroalimentari dell’Unione, valorizzandone l’immagine e aumentando la quota di mercato negli Stati extra-Ue.

I fondi per questo tipo di progetti aumenteranno negli anni a venire: da circa 50 milioni nel 2017 a circa 100 milioni fino al 2019.

ATTIVITÀ AMMISSIBILI

Sono finanziabili dal programma attività quali: gestione del progetto, realizzazione di un piano strategico di comunicazione, pubbliche relazioni, comunicazione web e su social media, pubblicità, eventi, promozione dei punti vendita.

Le attività del programma devono essere svolte in prevalenza da un soggetto incaricato dell’implementazione.

ENTITÀ DELL’AGEVOLAZIONE

Le percentuali di co-finanziamento variano da un mimo del 70% a un massimo dell’85% a seconda del programma (semplice o multiplo), del mercato (interno o esterno) e delle difficoltà nella commercializzazione incontrate dal settore agricolo.

DURATA

I programmi finanziati possono avere una durata compresa tra 1 e 3 anni.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

Le domande devono essere inviate tramite portale on-line direttamente alla Commissione europea, che le valuterà entro l’autunno 2016.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Regolamento UE 1144/2014
Programma di lavoro 2016

Scade il 28-04-2016 alle 17:00

Agroalimentare: una convenzione Mipaaf-ICE per promuovere il Made in Italy

agrifood-made-in-italyRegistrata alla Corte dei Conti la convenzione tra il Ministero delle Politiche agricole e l’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane per la gestione del Fondo da 6 milioni di euro dedicato all’agroalimentare Made in Italy. Usa e Canada saranno i mercati target dei primi interventi.

Promozione dell’agrifood Made in Italy

Il decreto-legge n. 133-2014, più noto come Sblocca Italia, aveva previsto un Piano per la promozione del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti esteri, poi adottato nel marzo 2015 con decreto dei Ministeri degli Esteri, dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole.
Per l’attuazione del Piano in ambito agroalimentare, la legge di Stabilità 2015 ha istituito un Fondo con una dotazione iniziale di 6 milioni di euro, così distribuiti:

  • 3 milioni di euro per la valorizzazione delle produzioni di eccellenza e la tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti
  • un milione di euro per il sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati
  • un milione di euro per la realizzazione di un segno distintivo unico per le iniziative di promozione all’estero delle produzioni agroalimentari italiane
  • un milione di euro per la realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e per il contrasto al fenomeno dell’Italian Sounding.

La realizzazione degli interventi per migliorare l’export dei prodotti agroalimentari italiani e proteggerli dalla contraffazione è stata affidata all’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso una convenzione con il Mipaaf valida fino al 30 giugno 2017

Il programma degli interventi

Il primo intervento mira a diffondere l’agrifood italiano negli Stati Uniti e prevede azioni nei punti vendita, maggiore presenza sulle piattaforme di e-commerce, degustazioni e altre attività di valorizzazione delle Dop e Igp.
I dettagli per quanto riguarda gli eventi di degustazione non sono ancora stati definiti, ma la realizzazione è prevista tra ottobre 2016 e giugno 2017, mentre tra maggio e novembre di quest’anno l’ICE organizzerà workshop, incontri B2B e missioni di incoming di giornalisti e buyer, che potranno anche coincidere con manifestazioni fieristiche.

A questo progetto si aggiunge un piano dedicato al mercato del Canada, che coinvolgerà le principali città, da Montreal a Vancouver.
Gli obiettivi riguardano soprattutto la valorizzazione delle produzioni italiane di eccellenza e il consolidamento della presenza dell’agrifood Made in Italy nella grande distribuzione organizzata e nella ristorazione.
Anche in questo caso sono previsti incontri B2B e attività di networking, in particolare in occasione della fiera CIBUS di Parma e del Sana di Bologna 2016.

Via al bando Adrion: 33 mln per la cooperazione adriatico-ionica

Progetti per l’area adriatico-ionica entro il 25 marzo su tre assi prioritari

interreg_ADRIONOltre 33 milioni di euro a disposizione di istituzioni pubbliche e di privati per presentare progetti per sostenere l’innovazione, per la valorizzazione dei beni naturali e culturali e per realizzare servizi integrati di trasporto e di mobilità nell’area adriatico-ionico.
Si è aperto il 1 febbraio il primo bando di Adrion, il Programma di Cooperazione Territoriale Europea di cui la Regione Emilia-Romagna è Autorità di Gestione per conto della Commissione Europea.

Istituito nel quadro dell’obbiettivo cooperazione territoriale europea, Adrion vede coinvolti quattro stati membri dell’Unione europea (Croazia, Grecia Slovenia Italia) e quattro stati non ancora membri dell’Unione Europea (Albania, Bosnia-Erzegovina,  Montenegro e Serbia. Candidati ammissibili alla presentazione di progetti sono tutti gli enti e le organizzazioni dotate di personalità giuridica, con sede in una nazione inclusa nell’area di programma. Ogni progetto deve coinvolgere almeno tre partner finanziari provenienti da tre diversi paesi della zona del programma, mentre capofila deve essere  un partner ubicato in uno Stato membro dell’Unione Europea.

Il bando

Questo primo bando è aperto a tre assi prioritari del Programma. Il primo, Regione Innovativa e intelligente ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di un sistema regionale dell’innovazione per l’area adriatico-ionica. Il secondo, Regione sostenibile mira a  promuovere la valorizzazione e la conservazione dei beni naturali e culturali come asset di crescita sostenibile nell’area e a rafforzare la capacità di affrontare a livello transnazionale la vulnerabilità ambientale.
Regione connessa, il terzo asse prioritario, ha lo scopo di  migliorare la capacità per i servizi integrati di trasporto e di mobilità e multimodalità.  Ogni proposta di progetto dovrà concentrarsi su un solo asse prioritario ed obiettivo specifico di programma. Gli assi del Programma ADRION sono allineati con i pilastri della strategia macroregionale Adriatico Ionica EUSAIR.

Il bando rimarrà aperto fino al 25 Marzo 2016. Le proposte di progetto devono essere presentate in lingua inglese e solo attraverso il sistema informativo web-based di monitoraggio (e-MS) che sarà disponibile sul sito www.interregadrion.eu . Allo stesso sito si possono trovare le regole generali per la presentazione dei progetti,  nella serie di documenti allegati al bando, disponibili per il download. I capofila di progetto dovranno registrarsi sul sistema di e-MS e saranno loro i responsabili della presentazione per via informatica del progetto.

La dimensione finanziaria dei progetti presentati dovrà attestarsi tra gli 800 mila euro e i 1.500.000 euro. I progetti avranno un tasso di cofinanziamento comunitario pari all’85% dei costi ammissibili. La quota di spesa del 15% non coperta dai fondi FESR o IPAII verrà garantito da fonti di cofinanziamento nazionali. La durata massima dei progetti non dovrà essere superiore a 24 mesi, a partire dalla firma del contratto di sovvenzione. I progetti saranno valutati dal Segretariato Tecnico con il supporto dei punti di contatto nazionali per la valutazione di ammissibilità dei partner, ed esperti esterni sotto il coordinamento dall’Autorità di Gestione.

Cofinanziato dall’Unione europea con il Fondo europeo di sviluppo regionale-FESR, il Programma di cooperazione Adrion ha una disponibilità finanziaria complessiva di 83,467 milioni di euro, a cui si aggiungono  15,7 milioni di fondi IPA (strumento finanziario per i Paesi in Pre-Adesione) con un tasso di cofinanziamento fino all’85% a cui, per i soggetti pubblici italiani va aggiunta la possibilità di richiedere il 15% al fondo di rotazione nazionale. In questo primo bando il programma ADRION assegnerà 33.149.023,20 milioni di euro, equivalente al 40% delle risorse totali del programma.

Fonte: Regione Emilia-Romagna

La legge di stabilità 2016 promuove la green economy

Bonifica amianto

Il Collegato ambientale introduce incentivi per i titolari di reddito d’impresa che nel 2016 daranno luogo a bonifiche di amianto su beni e strutture produttive. L’incentivo si configura come credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute su investimenti non inferiori a 20mila euro.

Il credito d’imposta è attribuito nel limite di spesa complessivo di 5,667 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019.

Il credito non concorre alla determinazione del reddito né dell’imponibile Irap e potrà essere ripartito su tre quote annuali di pari importo. Dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di riconoscimento dell’incentivo.

A regolare nel dettaglio la misura sarà un decreto del Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero dell’Economia, che entro tre mesi dalla pubblicazione della legge definirà modalità e termini per la concessione dell’agevolazione. Le domande, in ogni caso, dovranno essere inoltrate al Ministero dell’Ambiente.

Viene inoltre istituito un apposito fondo per promuovere la realizzazione di interventi di bonifica di edifici pubblici, con una dotazione finanziaria di 5,536 milioni di euro per l’anno 2015 e di 6,018 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017.

Rischio idrogeologico

Il Collegato ambientale istituisce anche un fondo da 10 milioni di euro per il 2016 per contrastare il rischio idrogeologico. Risorse che serviranno per anticipare ai Comuni i fondi necessari per la demolizione degli immobili abusivi, con priorità per quelli realizzati nelle aree di maggior pericolo. Un altro strumento, da disciplinare con apposito decreto ministeriale, sarà inoltre destinato alla progettazione e realizzazione di opere di risanamento idrogeologico.

Istituito inoltre un Fondo per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Con una dotazione di 100 milioni di euro, già assegnati dal CIPE con la delibera n. 32/2015, funzionerà con un meccanismo di rotazione che consentirà di rifondere quanto anticipato al momento del finanziamento dell’opera.

Novità anche in materia di acqua, con l’istituzione di un Fondo di garanzia per il potenziamento delle infrastrutture idriche, comprese le reti di fognatura e depurazione, per superare le procedure di infrazione Uee le relative multe nei confronti di Roma.

Mobilità sostenibile

Sono 35 i milioni di euro per i Comuni con più di 100mila abitanti per incentivare iniziative di mobilità sostenibile, quali piedibus, car pooling, car sharing, bike pooling e bike sharing.

Termini e modalità per la presentazione dei progetti saranno definiti entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Collegato ambientale con apposito decreto del Ministero dell’Ambiente.

Verranno inoltre finanziati laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, programmi di educazione e sicurezza stradale, iniziative per la riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici. Il Ministero dell’Istruzione adotterà inoltre delle linee guida rivolte alle scuole che sceglieranno di istituire il “Mobility manager”, una figura che coordinerà gli spostamenti del personale e degli alunni, favorendo la collaborazione con strutture comunali e altre scuole, l’intermodalità, l’uso della bicicletta e il noleggio di veicoli elettrici.

Il testo prevede inoltre lo stanziamento di 5 milioni di euro l’anno a favore della Regione Emilia-Romagna per il completamento del corridoio europeo Eurovelo 7 (la pista ciclabile lunga 7409 chilometri che unisce Capo Nord a Malta) e per la riqualificazione ad uso ciclopedonale del tracciato ferroviario dismesso Verona-Bologna.

Rifiuti, fine vita fotovoltaico, economia circolare

Varie misure all’interno del Collegato ambientale penalizzano il conferimento degli scarti in discarica, incentivano la raccolta differenziata, promuovono la riduzione dei rifiuti non riciclati, favorendo anche il compostaggio domestico e di comunità (ospedali, mense, quartieri, ecc).

Fra le misure più note, il divieto di gettare in strada mozziconi di sigaretta, gomme da masticare e altri piccoli rifiuti, e il ritorno del “vuoto a rendere” volontario e sperimentale nei bar e nei ristoranti, per i produttori di birra e di acqua minerale.

Quanto ai sistemi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), per i pannelli fotovoltaici immessi sul mercato successivamente alla data di entrata in vigore del Collegato ambiente si prevede un sistema di garanzia finanziaria e un sistema di geolocalizzazione. Questi devono corrispondere alle tipologie previste dal Gestore dei servizi energetici (GSE) nel disciplinare tecnico adottato nel mese di dicembre del 2012 per il recupero e il riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita.

Nel contesto dell’economia circolare rientrano poi le misure per incentivare il risparmio e il riciclo di materiali attraverso il sostegno all’acquisto di prodotti derivanti da materiali riciclati post-consumo o ottenuti dal disassemblaggio di prodotti complessi. Con questo obiettivo il Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il dicastero dell’Ambiente, può stipulare appositi accordi e contratti di programma con enti pubblici, imprese e associazioni. Le risorse finanziarie da destinare a tal fine saranno indicate con decreto del MISEentro sei mesi dall’entrata in vigore della legge.

Di economia circolare si parla anche all’articolo 13 del testo, relativo ai sottoprodotti utilizzabili negli impianti a biomasse e biogas. Per ridurre l’impatto ambientale dell’economia italiana in termini di produzione di anidride carbonica, i sottoprodotti della trasformazione degli zuccheri tramite fermentazione e quelli della lavorazione o raffinazione di oli vegetali sono inseriti nell’elenco dei sottoprodotti utilizzabili negli impianti a biomasse e biogas ai fini dell’accesso ai meccanismi di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

GPP e appalti verdi

La legge punta poi a semplificare gli acquisti verdi da parte delle Pubblica amministrazione (GPP, Green Public Procurement): le aziende in possesso di certificazione ambientale EMAS o Uni En Iso 14001 godranno di una riduzione della garanzie necessarie per accedere agli appalti per la fornitura di beni e servizi ecologici.

Le Amministrazioni dovranno inoltre indicare le specifiche tecniche nei documenti di gara per l’acquisto di lampade a scarica ad alta intensità, alimentatori elettronici, moduli a LED per illuminazione pubblica, attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio (quali computer e stampanti), servizi energetici per gli edifici (illuminazione e riscaldamento).

Oil Free Zone, Green Community e Made Green in Italy

Istituire un’area territoriale che, entro un determinato arco temporale, preveda la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili. E’ quanto possono fare i Comuni, anche in associazione, realizzando la Oil Free Zone.

Il Collegato ambientale istituisce inoltre la “Strategia delle Green Community”, cioè comunità rurali e montane che si votano alla sostenibilità attraverso:

  • la gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale, anche tramite lo scambio dei crediti derivanti dalla cattura dell’anidride carbonica,
  • la tutela della biodiversità,
  • la certificazione della filiera del legno,
  • la gestione integrata e certificata delle risorse idriche,
  • la produzione di energia da fonti rinnovabili locali,
  • lo sviluppo di un turismo sostenibile, capace di valorizzare le produzioni del territorio,
  • la costruzione sostenibile, l’efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti,
  • lo sviluppo sostenibile delle attività produttive,
  • l’integrazione dei servizi di mobilità.

Infine, il testo istituisce il nuovo marchio volontario “Made Green in Italy” per indicare e comunicare l’impronta ambientale dei prodotti. Chi compra potrà privilegiare il “chilometro zero” certificato e le produzioni agricole e industriali sostenibili.

Scade il 20-06-2016 alle 09:01

Atteso un nuovo bando per i voucher internazionalizzazione

Albero della vitaAggiornato l’elenco delle domande ammesse a valere sul primo bando “Voucher per l’internazionalizzazione“: a seguito di nuove disponibilità finanziarie il Ministero dello Sviluppo economico (MiSE) ha individuato infatti altre 169 imprese destinatarie dei voucher da 10mila euro.

Inoltre, dopo il primo avviso che si è chiuso ad ottobre 2015, il MiSE intende pubblicare un secondo bando da 9 milioni di euro destinato sia alle imprese che non hanno mai presentato domanda, sia a quelle che hanno già usufruito dello strumento.

La misura voucher per l’internazionalizzazione dispone complessivamente di 19 milioni di euro, di cui i primi 10 milioni stanziati con il bando approvato nel maggio 2015.

Il target dell’iniziativa sono PMI e reti di imprese, interessate a portare i propri prodotti e servizi in mercati esteri o a consolidare la propria presenza internazionale. Attraverso i voucher, il MiSE finanzia l’inserimento in azienda, per almeno sei mesi, di un Temporary Export Manager, un professionista specializzato in processi di internazionalizzazione.

I voucher sono concessi sulla base di una procedura a sportello nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande.

I nuovi beneficiari del primo bando hanno ora tempo fino al 10 marzo 2016 per caricare il contratto di servizio con una delle società di export management presenti nell’elenco dei fornitori messo a disposizione dal Ministero.

Sul secondo bando da 9 milioni di euro, per chi richiede l’agevolazione per la prima volta saranno previsti voucher da 10mila euro, mentre le imprese già ammesse nell’ambito del primo bando potranno chiedere contributi del valore di 8mila euro, garantendo una quota di cofinanziamento di almeno 5mila euro.