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MiSE: Voucher per l’internazionalizzazione – 2017

Riparte l’assegnazione dei “Voucher per l’internazionalizzazione”, finalizzati a sostenere le PMI e le reti di imprese nella loro strategia di accesso e consolidamento nei mercati internazionali con 26 milioni di risorse stanziate, ai sensi del DM 17 luglio 2017.

NOVITÀ

La misura presenta interessanti novità rispetto al bando precedente:

  • anche le PMI costituite in forma di società di persone potranno presentare la domanda;
  • sono previsti contributi a fondo perduto di diversa entità, a seconda delle esigenze dei beneficiari;
  • è previsto uno stanziamento di risorse comunitarie per le Regioni del Sud Italia
  • verrà riaperta la selezione delle società accreditate* a fornire servizi di accompagnamento ai processi di internazionalizzazione alle PMI beneficiarie del voucher (dal 16 ottobre al 31 ottobre 2017)

SCADENZA

Le PMI che intendono richiedere l’accesso ai voucher potranno iniziare la compilazione on-line della domanda a partire dal 21 novembre 2017.

Le domande di accesso completate e firmate digitalmente dovranno essere presentate esclusivamente online a partire dalle ore 10.00 del 28 novembre 2017 e fino al termine ultimo delle ore 16.00 del 1° dicembre 2017.

Il Ministero procederà all’assegnazione dei Voucher secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande e nei limiti delle risorse disponibili.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Nell’ambito della dotazione finanziaria complessiva pari a 26 milioni di euro sono istituite tre differenti riserve finanziarie:

  • una quota pari al 3% delle risorse finanziarie disponibili è destinata alla concessione delle agevolazioni ai soggetti proponenti che, al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni, sono in possesso del rating di legalità;
  • una quota pari al 10% è destinata alla concessione delle agevolazioni alle PMI che, al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni, risultano essere start-up innovative ovvero PMI innovative;
  • una quota pari al 60% è destinata alla concessione dei voucher advanced stage.

Inoltre 6 milioni di euro sono destinati esclusivamente alle imprese aventi sede legale nella regioni Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia.

FINALITÀ

L’intervento consiste in un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher, in favore di tutte quelle PMI che intendono guardare ai mercati oltreconfine attraverso una figura specializzata (il cd. Temporary Export Manager o TEM) capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri. Le imprese devono rivolgersi ad una Società fornitrice dei servizi scegliendola tra quelle inserite nell’apposito elenco* che sarà pubblicato sul sito del Ministero entro il giorno 20 dicembre 2017.

BENEFICIARI

Micro, piccole e medie imprese (PMI), costituite in qualsiasi forma giuridica, e le Reti di imprese tra PMI, che abbiano conseguito un fatturato minimo di 500 mila euro nell’ultimo esercizio contabile chiuso. Tale vincolo non sussiste nel caso di Start-up iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese, di cui art. 25 comma 8 L.179/2012.

TIPOLOGIE DI AGEVOLAZIONI

A) Voucher “early stage”:

Voucher di importo pari a 10.000 euro a fronte di un contratto di servizio pari almeno a 13.000 al netto di IVA.

Il contratto di servizio, stipulato con uno dei soggetti iscritti nell’elenco società di TEM del Ministero, dovrà avere una durata minima di 6 mesi.

Il voucher è pari a 8.000 euro per i soggetti già beneficiari a valere sul precedente bando (DM 15 maggio 2015).

B) Voucher “advanced stage”:

Voucher di importo pari a 15.000 euro a fronte di un contratto di servizio pari almeno a 25.000 al netto di IVA.

Il contratto di servizio, stipulato con uno dei soggetti iscritti nell’elenco società di TEM del Ministero, dovrà avere una durata minima di 12 mesi.

È prevista la possibilità di ottenere un contributo aggiuntivo pari a ulteriori euro 15.000 a fronte del raggiungimento dei seguenti obiettivi in termini di volumi di vendita all’estero:

– incremento del volume d’affari derivante da operazioni verso Paesi esteri registrato nel corso del 2018, ovvero nel corso del medesimo anno e fino al 31 marzo 2019, rispetto al volume d’affari derivante da operazioni verso Paesi esteri conseguito nel 2017, deve essere almeno pari al 15%;

– incidenza percentuale del volume d’affari derivante da operazioni verso Paesi esteri sul totale del volume d’affari, nel corso del 2018, ovvero nel corso del medesimo anno e fino al 31 marzo 2019, deve essere almeno pari al 6%.

Sarà possibile presentare una sola domanda per impresa, che dovrà essere compilata e inoltrata esclusivamente tramite la procedura informatica resa disponibile nella presente sezione del sito internet del Ministero dello sviluppo economico.

CONCESSIONE ED EROGAZIONE DEL VOUCHER

L’impresa che ha ottenuto il voucher dovrà presentare – tramite la procedura informatica – il contratto stipulato con la società scelta tra quelle presenti nell’elenco pubblicato nella sezione “Elenco Società di TEM” del sito MiSE.

L’erogazione del contributo avverrà a saldo e in una unica soluzione. L’impresa beneficiaria dovrà presentare la documentazione necessaria alla rendicontazione della spesa prevista all’articolo 11 del Decreto Direttoriale del 18/09/2017.

*FORMAZIONE ELENCO SOCIETÀ DI TEM

Le società di capitali ovvero i consorzi costituti nella forma giuridica di società di capitali, possono fare domanda per essere inserite nell’elenco dei soggetti accreditati a fornire alle imprese beneficiarie del voucher, i servizi di supporto ai processi di internazionalizzazione.

Le predette società per essere accreditate nel suddetto elenco devono dimostrare, attraverso la presentazione di apposite referenze di imprese clienti redatte sulla base del format previsto dal Decreto Direttoriale del 18/09/2017, di aver portato a termine almeno 8 progetti di supporto ai processi di internazionalizzazione, a fronte di contratti stipulati a partire dal 1 gennaio 2015 e aventi una durata almeno pari a 6 mesi.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Decreto Ministero dello Sviluppo Economico del 17 luglio 2017

MISE – Decreto attuativo del Direttore Generale per le politiche internazionalizzazione e la promozione degli scambi del 18 settembre 2017

Scade il 1-12-2017 alle 16:00

MIUR: Bando ricerca industriale in partenariati pubblici-privati

Il MIUR mette a disposizione quasi 500 milioni di euro per stimolare un ecosistema favorevole allo sviluppo “bottom up” di progetti rilevanti attraverso forme di Partenariato pubblico-privato nelle Regioni del Mezzogiorno, che integrino, colleghino e valorizzino le conoscenze in materia di ricerca e innovazione.

SCADENZE

Le domande devono essere presentate a partire dalle ore 12 del 27 luglio 2017 e fino alle ore 12 del 9 novembre 2017.

OGGETTO DELL’INTERVENTO

Il MIUR eroga agevolazioni in favore di progetti di Ricerca Industriale e non preponderante Sviluppo Sperimentale.
La misura si riferisce all’Azione II del PON “Ricerca e Innovazione” 2014 – 2020, realizzando l’intervento nelle 12 Aree di specializzazione individuate dal PNR 2015-2020 e coerenti con la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente.

RISORSE

Le risorse a disposizione per la concessione delle agevolazioni ammontano complessivamente a 472.415.504 euro con l’assegnazione di:

  • 393 milioni di euro alle Regioni del Mezzogiorno (meno sviluppate e in transizione)
  • 104 milioni alle Regioni del Centro-Nord, sempre per attività che abbiano ricadute  a vantaggio delle Regioni del Mezzogiorno

Le Aree di specializzazione individuate come prioritarie dal PNR, che ricevono quasi 60 milioni di euro ciascuna, sono:

  • Agrifood: 59.051.938 euro
  • Blue Growth: 59.051.938 euro
  • Fabbrica Intelligente: 59.051.938 euro
  • Salute: 59.051.938 euro

BENEFICIARI

I soggetti ammissibili a presentare domande di partecipazione sono:
a) le Imprese (PMI e Grandi Imprese), partecipanti in forma singola o associata;
b) le Università;
c) gli Enti pubblici di ricerca di cui all’articolo 1 del Decreto Legislativo n. 25 novembre 2016, n. 218;
d) altri Organismi di ricerca pubblici e privati, in possesso dei requisiti di cui al Regolamento (UE) n. 651/2014;
e) le Amministrazioni Pubbliche;
f) ogni altro soggetto, in possesso dei requisiti previsti dal presente Avviso, ai sensi dell’articolo 5 comma 1 del D.M. 593/2016.

La domanda di partecipazione deve essere presentata nella forma del Partenariato pubblico-privato, che deve essere costituito da almeno un soggetto di diritto pubblico e da almeno un soggetto di diritto privato.

Il Partenariato pubblico-privato deve altresì prevedere la partecipazione di almeno una PMI e di un soggetto lettere b) e c).

Le imprese e gli Organismi di Ricerca devono risultare regolarmente costituiti entro e non oltre il 1° luglio 2016.

Ciascun Soggetto Proponente può partecipare a un numero massimo di due Partenariati pubblico-privati per ognuna delle 12 Aree di specializzazione.

I Soggetti Proponenti individuano tra di loro, mediante procura speciale notarile, un Soggetto Capofila.

PORTATA DEI PROGETTI

Ciascun Progetto deve prevedere un totale di costi complessivi ammissibili compresi tra un minimo di 3 milioni di euro e un massimo di 10 milioni di euro.

L’ammontare totale dei costi ammissibili di Ricerca Industriale deve prevalere sull’ammontare totale dei costi ammissibili di Sviluppo Sperimentale.

Una quota non inferiore al 20% dell’ammontare totale dei costi deve essere sostenuta direttamente da Università e/o Enti Pubblici di Ricerca di cui al D.M. 593/2016.

RIPARTIZIONE TERRITORIALE DEL BUDGET DI SPESA

Le attività progettuali, dal punto di vista territoriale, dovranno essere svolte:

  • per minimo l’80% del totale dei costi ammissibili esposti in domanda – nell’ambito di una o più  unità operative ubicate nelle Regioni meno sviluppate e/o nelle Regioni in transizione.
  • per massimo il 20% del totale dei costi ammissibili esposti in domanda – nell’ambito di attività realizzate anche nelle Regioni del Centro – Nord.

La parte del Progetto realizzata nelle Regioni del Centro – Nord deve essere strettamente necessaria al raggiungimento degli obiettivi del Progetto stesso e deve prevedere ricadute positive sul territorio del Mezzogiorno, in termini occupazionali, di capacità di attrazione di investimenti e competenze, di rafforzamento della competitività delle imprese.
La parte del Progetto realizzata nelle Regioni del Centro – Nord deve, inoltre, presentare effetti indotti sulla valorizzazione dei risultati della ricerca e sulla diffusione dell’innovazione a vantaggio delle Regioni del Mezzogiorno, anche attraverso la definizione di percorsi di trasferimento tecnologico e/o di conoscenze.

FORMA E INTENSITÀ DELL’AGEVOLAZIONE

I Progetti sono ammessi all’agevolazione nella forma del contributo alla spesa, nel rispetto delle seguenti intensità di aiuto:
a) Ricerca Industriale: nel limite massimo del 50% dei costi considerati ammissibili;
b) Sviluppo Sperimentale:
i) nei limiti del 25% incrementabile sino ad un massimo del 50% per le PMI e del 40% per le Grandi Imprese;
ii) in misura pari al 50% per tutti gli altri soggetti ammissibili.

SPESE AMMISSIBILI

Sono considerati costi ammissibili:
a) le spese di personale, riferibili a professori universitari, ricercatori, tecnologi, tecnici ed altro personale adibito all’attività di ricerca, che risulti, in rapporto col Soggetto Beneficiario, dipendente a tempo indeterminato o determinato secondo la legislazione vigente, o titolare di borsa di dottorato, o di assegno di ricerca, o di borsa di studio. Tali spese sono calcolate tenendo conto del limite massimo dell’impegno temporale relativo all’attività di ricerca, come convenzionalmente stabilito dalla normativa vigente in materia.

b) i costi degli strumenti e delle attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il Progetto.

c) i costi dei fabbricati costituiscono una spesa ammissibile, purché siano direttamente connessi alle attività di Progetto.

d) i costi dei terreni rappresentano una spesa ammissibile a condizione che vi sia un nesso diretto tra l’acquisto del terreno e i risultati previsti dal Progetto;

e) i costi per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da terzi alle normali condizioni di mercato nonché i costi dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività di ricerca, nel limite della quota massima del 20% (venti per cento) delle altre spese ammissibili di cui alle lettere a), b), c) ed e);

f) le spese generali supplementari imputate con calcolo pro-rata sulla base del rapporto tra il valore complessivo delle spese generali e il valore complessivo delle spese del personale dell’impresa e, comunque, entro il limite massimo del 20% delle spese per il personale di cui alla precedente lettera a);

g) gli altri costi di esercizio, inclusi costi di materiali, forniture e prodotti analoghi, sostenuti direttamente per effetto dell’attività di ricerca, entro il limite massimo del 20% Delle altre spese ammissibili di cui alle lettere a), b), c) ed e).

DURATA

Ciascun Progetto deve essere avviato successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione.
La durata massima del Progetto non deve superare i 30 mesi, prorogabile una sola volta e per un massimo di ulteriori 6 mesi.

CRITERI DI VALUTAZIONE

La valutazione dei progetti è affidata, per ciascuna Area di specializzazione, a un panel di esperti formato da un numero minimo di tre a un massimo di cinque componenti, nominati dal MIUR e individuati dal Comitato Nazionale dei Garanti della Ricerca.

I criteri di valutazione comprendono:

  • capacità tecnico-organizzativa dei soggetti proponenti (capacità di realizzazione del progetto con risorse umane, tecniche e organizzative interne; ampiezza e qualità del partenariato pubblico-privato);
  • qualità della proposta progettuale (fattibilità tecnico-economica; innovatività, originalità e utilità dei risultati perseguiti; coerenza con le agende strategiche nazionali ed europee dell’Area di specializzazione);
  • impatto del progetto in termini di risultati attesi, anche in riferimento alle ricadute sul territorio del Mezzogiorno generate dalle attività svolte nelle Regioni del Centro-Nord (impatto occupazionale; valorizzazione dei risultati della ricerca).

VALUTAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA

La valutazione sulla solidità e l’affidabilità economico-finanziaria è effettuata verificando il rispetto dei valori minimi dei parametri di seguito specificati:

a) solidità economico-finanziaria, da valutare in termini di rispetto di entrambi i seguenti indicatori:

i) CFI > 0,7:
intendendosi per:
CFI: Copertura Finanziaria Delle Immobilizzazioni calcolata come media degli ultimi due bilanci approvati alla data di presentazione della domanda, dei rapporti tra la somma del Capitale Netto, come definito dall’articolo 2424 del codice civile (voce A del Passivo) – al netto dei crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, delle azioni proprie e dei crediti verso soci per prelevamenti a titolo di anticipo sugli utili – e dei debiti a medio-lungo termine (somma degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo della voce D del Passivo) sul totale delle immobilizzazioni (voce B dell’Attivo).

ii) congruenza tra Capitale Netto e Debiti e Costo Progetto, ovvero CN + Debiti M/L > CP/2
intendendosi per:
CN: il Capitale Netto, come definito dall’articolo 2424 del codice civile, al netto dei crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, delle azioni proprie e dei crediti verso soci per prelevamenti a titolo di anticipo sugli utili, quale risultante dall’ultimo bilancio approvato;
Debiti M/L: somma dei debiti a medio-lungo termine;
CP: costo complessivo del Progetto indicato in domanda dallo stesso soggetto richiedente;

b) gestione in attivo: gli ultimi due (2) bilanci approvati alla data di presentazione della domanda non devono essere stati chiusi in perdita.

LE AREE DI SPECIALIZZAZIONE

Le n. 12 Aree di specializzazione sono:
Aerospazio – 59.051.938 euro
L’Area fa riferimento a soluzioni tecnologiche destinate ai settori aeronautico e spaziale con particolare riferimento all’uso di tecnologie nei campi della riduzione dell’impatto ambientale, dell’avionica avanzata, dei sistemi di gestione del traffico aereo, della robotica spaziale, degli UAV a uso civile e degli ULM, dei sistemi per l’osservazione della terra, dei lanciatori, dei sistemi a propulsione elettrica e dei veicoli di rientro.

Agrifood – 59.051.938 euro
L’Area fa riferimento a soluzioni tecnologiche per la produzione, la conservazione, la tracciabilità, la sicurezza e la qualità dei cibi. Comprende una varietà di comparti riconducibili all’agricoltura e alle attività̀ connesse, alle foreste e all’industria del legno, all’industria della trasformazione alimentare e delle bevande, all’industria meccano-alimentare e all’agricoltura di precisione, al packaging e ai materiali per il confezionamento, alla nutraceutica, nutrigenomica e alimenti funzionali.

Blue Growth – 59.051.938 euro
Il perimetro dell’Area comprende la produzione e impiego di materiali innovativi ed ecocompatibili nei settori dell’industria delle estrazioni marine, della filiera della cantieristica e delle attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale. L’area include anche le attività collegate ai settori energia blu, acquacoltura, risorse minerali marine, biotecnologie blu, nonché le azioni inerenti alla sperimentazione di sistemi di controllo e monitoraggio e di sicurezza della navigazione.

Chimica verde – 29.525.969 euro
L’Area si riferisce alle innovazioni di prodotto e di processo relative alle bioraffinerie, alla produzione e all’utilizzo di prodotti biobased, biomateriali e combustibili nuovi o innovativi da biomasse forestali o agricole dedicate e da sottoprodotti e scarti della loro produzione, nonché da sottoprodotti e scarti della produzione e lavorazione della filiera animale.

Cultural Heritage – 29.525.969 euro
L’Area fa riferimento a un set ampio di domini di conoscenza, riconducibili ad ambiti industriali differenti: i sistemi, le tecnologie e le applicazioni per il turismo, le tecnologie e le applicazioni per la conservazione, accesso, gestione, sicurezza, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico. Tali sistemi, tecnologie e applicazioni devono favorire lo sviluppo di un approccio sistemico in grado di innovare, specializzare e qualificare l’offerta turistica attraverso l’attivazione delle reti territoriali (locali e nazionali) e un posizionamento competitivo delle destinazioni turistiche orientato secondo logiche di profilazione delle esigenze e di personalizzazione dell’esperienza dell’utente in chiave inclusiva e partecipata.

Design, creatività e Made in Italy – 29.525.969 euro
L’Area si focalizza sugli ambiti collegati a una immagine distintiva del prodotto realizzato in Italia, caratterizzati dall’adozione di nuove tecnologie di processo e di prodotto e da attività di design evoluto, artigianato digitale e industrie culturali e creative (produzioni audio-video, gaming, editoria digitale). I principali comparti sono riconducibili al sistema della moda (tessile e abbigliamento, cuoio e calzature, conciario, occhialeria), al sistema legno-mobile-arredo-casa, al settore orafo e alla meccanica.

Energia – 29.525.969 euro
L’Area fa riferimento a componenti, tecnologie e sistemi innovativi per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione, in una logica di gestione efficiente, di energie sostenibili e a basso contenuto di CO2 nonché di efficientamento energetico e della loro integrazione con fonti tradizionali e distribuite secondo i principi di energy saving e energy reduction; alla produzione, stoccaggio e gestione distribuita di energia elettrica e termica secondo il concetto di smart grids; a sistemi e tecnologie per il water e il waste treatment.

Fabbrica Intelligente – 59.051.938 euro
L’Area fa riferimento a soluzioni tecnologiche destinate a ottimizzare i processi produttivi, supportare i processi di automazione industriale, favorire la collaborazione produttiva tra imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione distribuita, di gestione integrata della logistica in rete, di interoperabilità dei sistemi informativi nonché a tecnologie di produzione di prodotti realizzati con nuovi materiali, alla meccatronica, alla robotica, all’utilizzo di tecnologie ICT avanzate per la virtualizzazione dei processi di trasformazione e a sistemi per la valorizzazione delle persone nelle fabbriche. I principali sotto ambiti inclusi nell’Area sono: processi di produzione avanzati; meccatronica per il manifatturiero avanzato; metodi e strumenti di modellazione, simulazione e supporto; ICT per il manufacturing; strategie e management per il manifatturiero; tecnologie per un manifatturiero sostenibile; tecnologie e metodi per la fabbrica delle persone; sistemi produttivi evolutivi e adattativi per la produzione personalizzata; sistemi elettronici “embedded”, reti di sensori intelligenti, internet of things.

Mobilità sostenibile – 29.525.969 euro
L’Area fa riferimento ai settori industriali dei trasporti stradali, ferro-tranviari e marittimi, della logistica distributiva e alle relative filiere produttive. Dovrà mirare a promuovere lo sviluppo di tecnologie, mezzi e sistemi per la mobilità sostenibile e accessibile, intelligente e interconnessa, terrestre e per le vie d’acqua, per accrescere la competitività delle imprese di produzione e di gestione nel pieno rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. Include i domini tecnologici riferibili alla progettazione, produzione e gestione di sistemi di propulsione (powertrain); materiali e componentistica per i veicoli e i sistemi di trasporto; la sensoristica, la logistica e le applicazioni ICT specifiche per gli Intelligent Transport Systems (ITS), anche in ambito urbano; tecnologie e sistemi per la decarbonizzazione, l’efficientamento energetico, la sostenibilità ambientale; tecnologie e sistemi per la sicurezza dei mezzi, delle infrastrutture e degli utenti; tecnologie, sistemi per lo sviluppo di modelli di economia circolare, nei settori della mobilità terrestre e marina.

Salute – 59.051.938 euro
Il perimetro dell’Area fa riferimento all’applicazione di tecnologie chiave in ambiti differenziati: settore farmaceutico, biotecnologico, biomedicale, servizi sanitari, e-health, bioinformatica e i sotto segmenti in cui essi sono articolati. Le azioni dovranno in particolare riguardare la cura della salute umana secondo approcci innovativi di medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata; lo sviluppo di nuovi farmaci, medical devices e terapie assistive, anche a costi contenuti; la realizzazione di metodi diagnostici avanzati e innovativi per malattie particolarmente critiche, in un’ottica di miglioramento e allungamento della vita attiva delle persone.

Smart, Secure and Inclusive Communities – 29.525.969 euro

L’Area fa riferimento a soluzioni tecnologiche applicative per la realizzazione di modelli innovativi integrati nella gestione di aree urbane e metropolitane, del rapporto tra pubbliche amministrazioni e cittadini e di partecipazione sociale, della sicurezza e monitoraggio del territorio e delle infrastrutture critiche, della prevenzione di eventi critici o di rischio, della sicurezza informatica dei dati e del loro utilizzo, della mobilità intelligente di merci e persone.

Tecnologie per gli Ambienti di Vita – 29.525.969 euro
L’Area fa riferimento allo sviluppo di soluzioni tecnologicamente avanzate per la realizzazione di prodotti e servizi che, secondo uno schema di “Home & Building Automation”, “Ambient Assisted Living” e “Ambient Intelligence”, permettano di ridisegnare gli ambienti di vita secondo un approccio smart così da garantire e favorire l’inclusione, la sicurezza, la salute, l’invecchiamento attivo e l’assistenza domiciliare, l’efficientamento energetico e la sostenibilità ambientale.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Avviso MIUR n.1735 del 13/07/2017 – Avviso per la presentazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle 12 aree di specializzazione individuate dal PNR 2015-2020

Scade il 9-11-2017 alle 12:00

RER: PSR 2014-20 – Bando progetti di filiera 2017

filieraCompetere sui mercati, sostenere la crescita, incentivare l’innovazione. Questi gli obiettivi del bando di filiera del PSR Emilia-Romagna 2014-2020, che mette a disposizione 135,8 milioni di euro. Previsti contributi dal 35 al 70% per sostenere interventi di ammodernamento tecnologico, sostenibilità ambientale, qualità delle produzioni che riuniscano aziende agricole, di trasformazione e di commercializzazione. Domande entro il 28 aprile.

SCADENZE

L’impresa capofila dovrà candidare la proposta di progetto di filiera entro il 28 aprile 2017.
Verrà così redatto un catalogo dei progetti di filiera cui le singole imprese agricole e agroindustriali potranno aderire entro il 14 luglio. Entro il 31 luglio l’azienda capofila dovrà completare la presentazione del progetto di filiera.

OBIETTIVI

Promuovere la capacità di competere sui mercati, sostenere la redditività delle aziende agricole, incentivare l’innovazione. Parte con questi obiettivi il primo bando di filiera del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna.
I progetti potranno essere costituiti attorno ad alcuni grandi obiettivi, tra i quali:
– Ammodernamento tecnologico, sostenibilità ambientale, qualità delle produzioni, commercializzazione e logistica
– Nuove tecnologie per ridurre le emissioni in atmosfera e tagliare i consumi idrici e di energia.
– Innovazione di prodotto e di processo per migliorare la commercializzazione e la logistica, la raccolta, la conservazione, lo stoccaggio e il trasporto dei prodotti. – Investimenti per diversificare e innovare le produzioni, accrescerne la salubrità, la qualità, la distintività e il valore aggiunto.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Le risorse a disposizione ammontano a 135,8 milioni di euro.La maggior parte delle risorse stanziate, pari a 72,4 milioni, andrà a sostenere gli investimenti delle aziende agricole, mentre 52,4 milioni sono riservati a quelle agroindustriali.

Ad ogni filiera, sulla base del peso storico, ma anche delle potenzialità di crescita e delle sinergie con altre politiche di intervento, il bando destina una percentuale di risorse che vanno da un massimo di 27.160.00 euro per il lattiero caseario a un minimo di 6.790.000 euro per oleoproteaginose, foraggere e sementiere.

All’interno del progetto di filiera prevista anche la possibilità di iniziative pilota nel campo dell’innovazione (10 milioni) e della formazione professionale (1 milione di euro).

BENEFICIARI

Aziende agricole, aziende agro-industriali di trasformazione e di commercializzazione.

TIPOLOGIA PROGETTI

Le aziende dovranno operare in successivi anelli della stessa filiera, a partire da quelle di produzione e di trasformazione/commercializzazione. L’accordo potrà prevede anche la fase di distribuzione.

Il bando chiede alle imprese di condividere un progetto comune attraverso un vero e proprio accordo con vincoli contrattuali, obblighi e responsabilità reciproche, tra i diversi attori della filiera, che dovrà valere per almeno tre anni trascorsi i due previsti per la fine del progetto.

In ogni progetto di filiera il quantitativo di materia prima dovrà provenire per almeno il 51% dalle imprese agricole aderenti all’accordo.

Il Programma stabilisce anche il numero minimo di aziende produttrici che dovranno mettersi insieme per ciascun comparto: da almeno 5 aziende per il settore lattiero-caseario, ad almeno 18 per l’ortofrutticolo.

SETTORI

Il bando è rivolto a tutti i principali settori dell’agroalimentare emiliano-romagnolo, da quello lattiero-caseario, a quelli delle carni, avicole e delle uova, passando per i comparti ortofrutticolo, vitivinicolo, dei seminativi (cerealicolo, bieticolo-saccarifero), delle oleoproteaginose come la soia e il girasole, foraggere e sementiere.
Non mancano le filiere cosiddette minori, come ad esempio quelle dell’olio d’oliva, dell’aceto balsamico, della frutta a guscio, del comparto vivaistico e della canapa.

INTENSITÀ DELL’AIUTO

Le percentuali di contributo andranno dal 35% degli investimenti per le imprese agricole delle zone ordinarie e per quelle di trasformazione, al 45% per le aziende agricole condotte da giovani o operanti in zione svantaggiate, al 70% per i progetti di innovazione.
Le spese ammissibili per singolo progetto di filiera vanno da un minimo di 500mila a un massimo di 10 milioni, con deroga a 200mila e 2 milioni per i settori produttivi minori.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Il progetto di filiera sarà selezionato in base all’applicazione dei seguenti principi: tipologia dell’accordo; vantaggio per le imprese agricole di produzione partecipanti all’accordo; numero di imprese agricole di produzione partecipanti quali “beneficiari diretti”; quantitativi di materia prima cui il progetto è dedicato; accordi che prevedono la fase di distribuzione; consolidamento e sviluppo delle produzioni a qualità regolamentata; numero di imprese di trasformazione/commercializzazione; progetti di innovazione; investimenti ricadenti in aree interne e in aree soggette a vincoli naturali; vantaggi per l’occupazione comprovati da accordi siglati con le parti sociali; adesione delle imprese agricole alla Rete del lavoro di qualità.

RIFERIMENTI NORMATIVI

REG. (UE) N. 1305/2013 – PSR 2014/2020 – PROGETTI DI FILIERA – APPROVAZIONE AVVISI PUBBLICI REGIONALI PER I TIPI DI OPERAZIONE 4.1.01, 4.2.01, 16.2.01 E PROPOSTA FORMATIVA PER IL TIPO DI OPERAZIONE 1.1.01.

Scade il 28-04-2017 alle 13:00

MiSE Credito di imposta R&S: come ottenere sgravi fiscali per le imprese 2015-2020

credito-imposta-ricerca-sviluppoCredito d’imposta per tutte le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato. È una misura introdotta dalla Legge di Stabilità 2015, attuata attraverso il D.M. 27 maggio 2015.

ATTIVAZIONE

Dal periodo d’imposta 2015.

BENEFICIARI

Possono beneficiare dell’agevolazione tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano nonché dal regime contabile adottato, che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo.

PERIODO DI APPLICAZIONE

Il credito d’imposta sarà applicato sugli investimenti realizzati a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 fino a quello in corso al 31 dicembre 2020.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Sono previsti 255,5 milioni di euro per il 2015, 428,7 milioni di euro per il 2016, 519,7 milioni di euro per il 2017, 547 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019 e 164 milioni di euro per l’anno 2020.

ATTIVITÀ AMMISSIBILI

Sono ammissibili al credito d’imposta le seguenti attività di ricerca e sviluppo:

  • lavori sperimentali o teorici svolti, per l’acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o usi commerciali diretti;
  • ricerca pianificata o indagini critiche per acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale, ad esclusione dei prototipi di cui alla lettera c);
  • acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati; definizione concettuale, pianificazione e documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi; elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, inclusi gli studi di fattibilità, purché non siano destinati a uso commerciale; realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida;
  • produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili i costi di competenza del periodo d’imposta di riferimento direttamente connessi allo svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili, quali:

a) Spese per il personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, in possesso di un titolo di dottore di ricerca, iscritto ad un ciclo di dottorato presso un’università italiana o estera, o in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico secondo la classificazione UNESCO Isced o di cui all’Allegato 1 al DL 145/2013:
– dipendente dell’impresa
– in rapporto di collaborazione con l’impresa (in attività presso le strutture dell’impresa)
Misura del credito: 50%

b) Spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca ed organismi equiparati e con altre imprese, comprese le start-up innovative, non collegate al beneficiario del credito.
Misura del credito: 50%

c) Quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzo di strumenti e attrezzature di laboratorio, in relazione alla misura e al periodo di utilizzo per l’attività di ricerca e sviluppo e comunque con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro (al netto dell’IVA);
Misura del credito: 25%

d) Competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale anche acquisite da fonti esterne.
Misura del credito: 25%

N.B. A decorrere dal 2017 la misura dell’agevolazione è elevata dal 25 al 50 per cento per tutte le voci di spesa e sono ammissibili le spese relative a personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, non essendo più richiesta la qualifica di “personale altamente qualificato”.

RISOLUZIONI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 19/E chiarisce che:

  • i brevetti per invenzione ed i brevetti per modelli di utilità possono essere ammissibili
  • i marchi d’impresa e i disegni non possono essere ammissibili
  • sono ammissibili i costi sostenuti per l’acquisto all’asta di “privative industriali

FORMA E PORTATA DELL’AGEVOLAZIONE

L’importo massimo annuale concedibile è di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario, purché le spese annuali per attività di R&S non siano inferiori a 30.000 euro e rappresentino “spesa incrementale”, cioè spesa sostenuta per ogni singola voce da a) a d) in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta 2012-2013-2014.
Il credito d’imposta sarà pari al 25% o al 50% calcolato sulla spesa incrementale riferita ai costi a-b-c-d, nei limiti della spesa incrementale complessiva.
Per le imprese attive da meno di tre periodi di imposta, la media degli investimenti in R&S sarà calcolata sul periodo a decorrere dalla costituzione.

N. B. A decorrere dal 2017 la misura dell’agevolazione è elevata dal 25 al 50 per cento per tutte le voci di spesa e l’importo massimo annuale del credito d’imposta riconosciuto a ciascun beneficiario è elevato da 5 a 20 milioni di euro.

FRUIZIONE DEL CREDITO

Il credito d’imposta può essere utilizzato tramite modello F24 inserendo il codice tributo 6857, denominato ‘Credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo – art. 3, D.L. 23 dicembre 2013, n. 145’ (come da risoluzione n. 97/E del 25 novembre 2015 dell’Agenzia delle Entrate)non concorre alla formazione del reddito, né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Il codice deve essere inserito nella sezione ‘Erario’ del modello di versamento, in corrispondenza delle somme riportate nella colonna ‘importi a credito compensati’ o, laddove il contribuente debba procedere alla restituzione dell’agevolazione, nella colonna ‘importi a debito versati’. Nel campo di riferimento, invece, va inserito l’anno in cui è stata sostenuta la spesa.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui i costi sono stati sostenuti.

DOCUMENTAZIONE

I costi devono essere schedati tramite documentazione contabile – da allegare al bilancio – certificata dal soggetto incaricato della revisione legale o dal collegio sindacale o da un professionista iscritto nel Registro dei revisori legali.
Per le imprese non soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale sono ammissibili, entro il limite massimo di euro 5.000, le spese sostenute per l’attività di certificazione contabile.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Art. 1 co. 35-36 della Legge 23.12.2014 n. 190 (modifiche all’art. 3 del DL n. 145/2013)
D.M. MEF-MiSE 27 maggio 2015

Art. 1 co. 15 e 16 della Legge di bilancio 11 dicembre 2016, n. 232

Scade il 31-12-2020 alle 17:00

RER: PSR 2014-20 – Gruppi operativi per l’innovazione in agricoltura 2017

agricolturaViene incentivata la realizzazione di piani pilota e di piani per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agricolo, realizzati in cooperazione attraverso Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura.
Questo bando ha il focus sulle tematiche: Biodiversità, Energie rinnovabili, Riduzioni emissioni ammoniaca, Forestazione ambientale.

SCADENZE

Le domande potranno essere presentate dal 23 gennaio 2017 alle ore 13.00 del giorno 31 marzo 2017.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Per i Piani di innovazione le risorse complessive ammontano a 5.407.608,92 di euro e sono ripartite in base alle Focus Area trattate:
P4A_Biodiversità:  euro 1.337.000
P5C_Energie rinnovabili: euro 1.549.959
P5D_Riduzioni emissioni ammoniaca: 1.412.761
P5E_Forestazione ambientale: 1.107.888,92

OBIETTIVO

Promuovere la cooperazione tra vari soggetti per la messa a punto e il trasferimento di innovazioni attraverso dei Gruppi Operativi per l’innovazione (GOI), con la realizzazione di piani pilota e di piani per lo sviluppo mirati a individuare una soluzione concreta per le aziende agricole e sviluppare nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agricolo.

L’operazione in particolare incentiva il funzionamento e la gestione dei GO del Partenariato Europeo per l’Innovazione (PEI) in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura.

BENEFICIARI

I beneficiari sono i Gruppi Operativi del Partenariato europeo per l’innovazione (PEI): i GO sono partnership che devono essere formate obbligatoriamente da almeno un soggetto appartenente a ciascuna delle seguenti categorie:

  • imprese del settore agricolo che svolgono attività di produzione e/o commercializzazione e/o prima trasformazione di prodotti agricoli di cui all’allegato I del TFUE, con sede legale e/o operativa in Regione Emilia-Romagna;
  • organismi di ricerca e/o sperimentazione pubblici o privati nel settore agricolo ed agroalimentare;

Posso fare parte del GO anche:

  • consulenti e formatori del settore agricolo e agroalimentare;
  • imprese del settore agroindustriale che svolgono attività di produzione e/o commercializzazione e/o trasformazione di prodotti agricoli di cui all’allegato I del trattato;
  • organizzazioni di produttori agricoli;
  • organizzazioni interprofessionali;

Il Gruppo Operativo deve avere forma giuridica (di Rete-soggetto, Rete-contatto o ATI/ATS), dotarsi di un regolamento interno che evidenzi ruoli, modalità organizzative e attribuzione precisa delle responsabilità nella gestione del sostegno ricevuto e prevedere una durata minima di 5 anni dalla conclusione del Piano di Innovazione.

FOCUS AREA

Le tematiche di interesse per le quali saranno accettate le domande di finanziamento sono specifiche per ogni Focus Area, e in particolare riguarderanno:

P4A_SALVAGUARDIA, RIPRISTINO E MIGLIORAMENTO DELLA BIODIVERSITÀ

  • produzione agricola e salvaguardia della biodiversità compreso la conoscenza della agrobiodiversità e della cultura e paesaggio rurale;
  • valutazione impronte dei sistemi agricoli (vegetali e zootecnici).

P5C_FAVORIRE L’APPROVVIGIONAMENTO E L’UTILIZZO DI FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI, SOTTOPRODOTTI, MATERIALI DI SCARTO E RESIDUI E ALTRE MATERIE GREZZE NON ALIMENTARI AI FINI DELLA BIOECONOMIA

  • valorizzazione scarti e sottoprodotti a fini alimentari;
  •  valorizzazione scarti e sottoprodotti a fini agronomici;
  • valorizzazione scarti e sottoprodotti a fini energetici.

P5D_RIDURRE LE EMISSIONI DI GAS A EFFETTO SERRA E DI AMMONIACA PRODOTTE DALL’AGRICOLTURA

  • sostenibilità sociale degli allevamenti: riduzione o cattura emissioni di GHG e ammoniaca.

P5E_PROMUOVERE LA CONSERVAZIONE E IL SEQUESTRO DI CARBONIO NEL SETTORE AGRICOLO E FORESTALE

  • valutazione impronte dei sistemi agricoli (zootecnici, vegetali e forestali);
  • innovazione organizzativa, di processo, nuovi sistemi di qualità in sistemi agricoli, agroindustriali e forestali.

ATTIVITÀ AMMISSIBILI

Il Piano deve riguardare attività preliminari, che cioè precedono l’utilizzo diffuso dei prodotti, processi, servizi, pratiche e tecnologie sviluppati nel settore agricolo. Sono attività preliminari ammesse:

  • sviluppo e collaudo di prodotti, processi, servizi, pratiche e tecnologie;
  • investimenti materiali e/o immateriali relativi alla cooperazione;
  • sperimentazione e adattamento di nuove tecnologie e processi produttivi in relazione a contesti geografici/ambientali della regione (progetti pilota);
  • divulgazione dei risultati (attività obbligatoria)

SPESE AMMISSIBILI

Sono riconosciute le seguenti tipologie di spesa:
a) costi di esercizio della cooperazione:
– spese relative all’animazione, a riunioni ed incontri, affitto locali, inviti;
– personale dedicato alle attività di coordinamento e gestione del progetto;
– funzionamento e gestione del Gruppo Operativo (GO);
b) costi diretti specifici delle azioni legate alla realizzazione del piano:
– costi inerenti la costruzione e la verifica di prototipi, nonché investimenti funzionali alla realizzazione del progetto;
– test, analisi di laboratorio e gustative (panel test), compresi costi di materiale a perdere;
– prove in campo;
– acquisto brevetti e licenze;
– acquisto di software solo se strettamente indispensabile alla realizzazione del progetto;
– costi di progettazione per nuovi prodotti e/o processi;
c) costi di divulgazione (obbligatori)
d) costi per attività di formazione

PORTATA E INTENSITÀ DELL’AIUTO

Contributo in conto capitale sulla spesa ammissibile con intensità dell’aiuto pari al 90%  per la FOCUS AREA 4A, 5C, 5D, per la FOCUS AREA 5E l’intensità dell’aiuto è pari al 100% della spesa ammissibile.

I Piani possono avere una dimensione di spesa ammissibile compresa tra euro 50.000 ed euro 200.000.

Il piano può avere una durata massima di 36 mesi. Il beneficiario può richiedere per ogni anno di realizzazione del progetto una quota di contributo spettante a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute sulla base della presentazione di uno stato di avanzamento lavori (SAL).

RIFERIMENTI NORMATIVI

RER PSR 2014-2020  – Misura 16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura

Scade il 31-03-2017 alle 13:00

PSR Emilia-Romagna: Contributi per la produzione di energia verde

energia-rinnovabileLa Regione Emilia-Romagna sostiene le aziende agricole che realizzano impianti per la produzione, il trasporto e la vendita di energia e/o calore utilizzando i sottoprodotti e gli scarti dell’agricoltura o le fonti rinnovabili.

SCADENZE

Le aziende agricole possono presentare domanda di accesso ai contributi entro l’8 novembre 2016.

DOTAZIONE FINANZIARIA

La Regione Emilia-Romagna mette a disposizione 11 milioni di euro.

BENEFICIARI

L’imprenditore agricolo e/o suoi coadiuvanti familiari (singoli ed associati) rientranti per dimensione nella micro e piccola impresa.

INTERVENTI AMMESSI

Sono ammessi al sostegno una serie di interventi per la realizzazione di impianti per la produzione, trasporto e vendita di energia e/o calore quali:

  • centrali termiche con caldaie alimentate prevalentemente a cippato o a pellets (potenza massima di 3 Mwt);
  • impianti per la produzione di biogas (potenza massima di 3 Mwt) dai quali ricavare energia termica e/o elettrica (compresa cogenerazione);
  • impianti per la produzione di energia eolica (potenza massima di 1 Mwe);
  • impianti per la produzione di energia solare (potenza massima di 1 Mwe o 3 Mwt, sono esclusi gli impianti a terra);
  • impianti per la produzione di energia idrica (piccoli salti – potenza massima di 1 Mwe);
  • impianti per la produzione di biometano (potenza massima di 3 Mwt);
  • impianti combinati per la produzione di energia da fonti rinnovabili: in tali impianti la parte termica dovrà avere potenza massima di 3 Mwt e la parte elettrica dovrà avere potenza massima di 1 Mwe;
  • impianti per la produzione di pellets e oli combustibili da materiale vegetale;
  • piccole reti per la distribuzione dell’energia e/o impianti intelligenti per lo stoccaggio di energia a servizio delle centrali o degli impianti realizzati in attuazione dell’avviso nel limite massimo del 20% della spesa ammissibile del progetto presentato ed a condizione che tale rete e/o impianto sia di proprietà del beneficiario.

Si dovrà comunque trattare di impianti di piccole dimensioni (con potenze massime di 3 o 1 Mwt), tali da produrre energia in quantità superiore ai consumi aziendali, così da poter essere, almeno in parte venduta o ceduta a terzi.

La materia prima che alimenterà le strutture (nel caso di sottoprodotti o scarti aziendali, come ad esempio ramaglie o vinacce derivate dalla spremitura dell’uva ecc.), dovrà provenire dall’azienda stessa o da altre del territorio unite da un accordo di filiera, entro una distanza massima di 70 chilometri. Non sono ammesse per l’alimentazione degli impianti coltivazioni dedicate.

Nelle graduatorie sono previsti punteggi aggiuntivi, a parità di requisiti, per le aziende agricole di montagna e per gli agricoltori che abbiano usufruito nei precedenti cinque anni di un contributo per l’avvio di una nuova azienda.

FORMA ED ENTITÀ DELL’AGEVOLAZIONE

Le risorse permetteranno di finanziare, con contributi tra il 20 e il 50% della spesa ammissibile

RIFERIMENTO NORMATIVO

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 1 AGOSTO 2016, N. 1310 – Reg. (UE) n. 1305/2013 – PSR 2014-2020 – Misura 6 – Tipo di operazione 6.4.02 “Diversificazione attività agricole con impianti per la produzione di energia da fonti alternative” – Approvazione avviso pubblico regionale anno 2016

Scade il 8-11-2016 alle 14:00

RER: nuovi fondi per i giovani agricoltori

tractor-724787_640La Regione Emilia-Romagna rilancia sui giovani in agricoltura. Dopo aver stanziato l’anno scorso una prima tranche di 38 milioni di euro nell’ambito del nuovo Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, risorse che hanno favorito la nascita in Emilia-Romagna di 367 nuove imprese guidate da under 40, la Giunta regionale ora mette sul piatto ulteriori 28,5 milioni con un secondo bando ad hoc (annualità 2016) per accelerare il ricambio generazionale nei campi.

Come nel bando 2015 il nuovo pacchetto di aiuti punta a incoraggiare l’imprenditorialità giovanile e al tempo stesso a stimolare l’innovazione in agricoltura attraverso due distinte modalità di sostegno: un primo intervento, che può contare su un budget complessivo di 16 milioni di euro, consiste nell’erogazione ai giovani sotto i 40 anni che avviano un’azienda agricola di una somma una tantum, il cosiddetto “premio di primo insediamento”, pari in via ordinaria a 30mila euro,  cifra che sale a 50mila euro nelle aree svantaggiate di montagna e in un ristretto numero di comuni del Delta del Po.

Accanto a questo finanziamento di partenza, i neoagricoltori potranno poi usufruire di contributi a supporto dei Piani di sviluppo aziendale. I fondi messi a disposizione per questa seconda tipologia di intervento – in cui rientrano l’acquisto di macchinari, impianti ed attrezzature, la ristrutturazione e/o costruzione di fabbricati e altri investimenti – ammontano nel complesso a 12,5 milioni di euro. Per l’ammodernamento aziendale gli aiuti erogati dalla Regione possono arrivare sino al 50% delle spese sostenute e ritenute ammissibili.
Per maggiori dettagli si può consultare il sito web regionale: agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020 dove si può scaricare il testo integrale del bando giovani 2016.

Le domande di aiuto possono essere presentate da lunedì 30 maggio sino al 16 settembre prossimo.

Scade il 16-09-2016 alle 17:00

RER: PSR 2014-20 – Bando promozione e informazione su prodotti agroalimentari

agroalimentare-regime-qualitàLa Regione Emilia-Romagna nel biennio 2016-17 mette a disposizione più di 4 milioni di euro per i progetti delle associazioni di agricoltori finalizzati ad attività di informazione e promozione sui mercati interni dei prodotti agroalimentari.

SCADENZA

La presentazione delle domande deve avvenire tra il 14 aprile 2016 e il 24 giugno 2016 ore 13.

OBIETTIVO

Il bando prevede l’erogazione di incentivi per la realizzazione di progetti di informazione e promozione svolti da associazioni di produttori nel mercato interno, relativi ai prodotti rientranti in un regime di qualità (Dop, Igp, Stg, prodotti biologici, denominazioni di origine e indicazioni geografiche nel settore vitivinicolo, QC – Qualità Controllata).

DOTAZIONE FINANZIARIA

La dotazione finanziaria per i progetti del biennio 2016-2017 è di € 4.161.935,73.

BENEFICIARI

Possono accedere al sostegno le associazioni di produttori (non ortofrutticoli), che partecipano ai regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, di seguito indicate:
a) le organizzazioni di produttori e le loro associazioni
b) le organizzazioni interprofessionali e le loro associazioni
c) i gruppi definiti all’articolo 3, comma 2, del Reg. (UE) n. 1151/2012, compresi i consorzi di tutela delle Dop, Igp o Stg
d) i gruppi di produttori indicati all’articolo 95 del Reg. (UE) n. 1308/2013, compresi i consorzi di tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini
e) le associazioni di produttori agricoli;
f) le cooperative agricole e loro consorzi;
g) reti di imprese fra i soggetti di cui alla lettere a) e f), gruppi o aggregazioni costituite in ATI o ATS o forme associate dotate di personalità giuridica fra i soggetti di cui alle lettere precedenti.

Ciascun beneficiario può presentare un solo progetto.
E’ ammesso partecipare anche ad un altro progetto purché presentato da un raggruppamento tra quelli indicati alla lettera g) e realizzato in Paesi diversi.

LOCALIZZAZIONE

Il sostegno è relativo ad attività riguardanti i prodotti rientranti nei “Regimi di qualità”, la cui area di produzione ricade in Emilia-Romagna.
Le domande di sostegno possono essere presentate anche da associazioni con sede legale al di fuori del territorio dell’EmiliaRomagna, purché intendano favorire il tessuto economico emiliano-romagnolo e associno almeno il 10% di imprese produttrici con sede in Emilia-Romagna inserite nel corrispondente sistema di controllo del regime di qualità ovvero rappresentino uno quota di produzione ottenuta in Emilia-Romagna pari almeno al 10% della produzione certificata del
corrispondente regime.
Le attività devono essere attuate nel mercato interno dell’Unione europea. Le attività riguardanti il vino non possono tuttavia essere attuate nel mercato nazionale.

ATTIVITÀ AMMISSIBILI

Sono ammissibili al sostegno i progetti di informazione e di promozione che prevedono le seguenti attività:
a) Realizzazione di materiale informativo e promozionale;
b) Realizzazione di seminari informativi con eventuale attività di degustazione guidata;
rivolta, ad un pubblico di consumatori o operatori;
c) Partecipazione a fiere ed esposizioni;
d) Coordinamento, organizzazione ed esecuzione.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili le voci di spesa sotto elencate:

a) Realizzazione di materiale informativo e promozionale
b) Realizzazione di seminari informativi con eventuale attività di degustazione rivolta ad un pubblico di consumatori e operatori
c) Partecipazione a fiere ed esposizioni
d) Coordinamento, organizzazione ed esecuzione del progetto

MASSIMALI DI CONTRIBUTO

I progetti devono avere una dimensione minima di spesa ammissibile di € 30.000 e un importo massimo di spesa ammissibile di € 300.000.
L’intensità del sostegno è fissata al 70% della spesa ammessa.

DURATA

I progetti possono avere una durata massima di 24 mesi a partire dalla data di presentazione della domanda di sostegno.

RIFERIMENTI NORMATIVI

PSR 2014-2020 – MISURA 3 – TIPO DI OPERAZIONE 3.2.01 “ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E INFORMAZIONE DA GRUPPI DI PRODUTTORI SUI MERCATI INTERNI” (FOCUS AREA 3A). APPROVAZIONE BANDO UNICO REGIONALE ANNO 2016

Scade il 24-06-2016 alle 13:00

RER: PSR 2014-20 – Bando investimenti agroindustria

investimenti-agroalimentare1Al via il primo bando del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 dell’Emilia-Romagna per sostenere con 60 milioni di euro gli investimenti delle aziende di trasformazione e commercializzazione in campo agroalimentare.

SCADENZE

Le domande potranno essere presentate dal 15 aprile al 7 luglio 2016.

DOTAZIONE FINANZIARIA

A disposizione ci sono risorse per 60 milioni di euro, che verranno ripartite tra i singoli settori/comparti agroalimentari presenti in regione come segue:

SETTORE/RAGGRUPPAMENTO DI SETTORI

Risorse (€)

Lattiero – caseario 10.800.000
Comparto bovini 1.800.000
Comparto suine 12.000.000
Comparto avicoli e uova 2.400.000
Settore ortofrutticoli 13.800.000
Settore vitivinicolo 9.000.000
Settore cerealicolo 4.200.000
Raggruppamento settori oleaproteaginose, foraggere, sementiero 3.000.000
Altri settori (olio d’oliva, ovicaprini-carne e latte, cunicoli, equini. bufalini, miele e derivati, aceto balsamico, vivaismo) 3.000.000

OBIETTIVO

Il tipo di operazione favorisce l’integrazione tra i comparti agricolo e agroindustriale, sostenendo le attività di trasformazione, commercializzazione e sviluppo di nuove produzioni che valorizzano le materie prime agricole e che si basano su una oggettiva innovazione tecnologica del ciclo produttivo. L’obiettivo è rendere le imprese più forti e competitive sui mercati, a partire da quelli extra Ue.

BENEFICIARI

Le imprese localizzate in Emilia-Romagna che svolgono attività di commercializzazione e/o trasformazione di prodotti agricoli di cui all’Allegato I del TFUE sia in entrata che in uscita – esclusi i prodotti della pesca.

Le imprese  devono dimostrare di operare in un contesto di filiera, definito come potenzialità di vendere/collocare le proprie produzioni, garantendo un’adeguata remunerazione per le aziende agricole che cedono la materia prima;
L’attività di commercializzazione e/o trasformazione deve avere ad oggetto materie prime acquistate/conferite per almeno il 51% da soggetti terzi. Per le aziende agricole di base tale percentuale deve essere superiore al 34%.

TIPOLOGIE DI INTERVENTI AMMISSIBILI

  • realizzazione, ristrutturazione, ammodernamento di impianti di condizionamento, trasformazione, commercializzazione dei prodotti della filiera agroindustriale;
  • introduzione di tecnologie innovative finalizzate a rispondere a nuove opportunità di mercato;
  • tecnologie e procedure finalizzate a sviluppare nuovi o maggiori prodotti di qualità o aprire nuovi mercati;
  • impianti e tecnologie funzionali alla razionalizzazione del ciclo produttivo ed alla qualificazione delle produzioni anche sotto l’aspetto della sicurezza alimentare;
  • realizzazione e/o ammodernamento di strutture di raccolta, ricevimento, stoccaggio, condizionamento, cernita, imballaggio;
  • ottenimento di livelli di tutela ambientale e sicurezza del lavoro superiori ai minimi indicati dalla normativa vigente;
  • opere connesse ad ottenere una maggiore efficienza energetica dell’impianto (ammessi solo se comportano un risparmio energetico maggiore o pari al 20% rispetto alla situazione di partenza);
  • installazione, per la sola finalità di autoconsumo, di impianti per il recupero e la distribuzione di energia termica all’interno dell’unità produttiva, ovvero per il recupero del calore prodotto da impianti produttivi

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili a sostegno le spese per:

1 – investimenti materiali di tipo immobiliare e mobiliare quali:
– costruzione e ristrutturazione di immobili;
– acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature;

2 – Costi relativi a onorari di professionisti/consulenti, studi di fattibilità connessi al progetto presentato nella misura massima del 10% rispetto all’importo complessivo delle precedenti voci.

3 – Investimenti immateriali connessi agli investimenti di cui sopra quali:

  • acquisto di software;
  • creazione e/o implementazione di siti internet;
  • acquisto di brevetti e licenze.

TIPOLOGIA ED ENTITÀ DELL’AGEVOLAZIONE

L’importo dei progetti proposti dovrà essere compreso tra un minimo di euro 250.000 e un massimo di euro 5.000.000 per investimenti attuati in approccio individuale.

I contributi concessi sotto forma di contributo in conto capitale saranno nella misura del 40%.

Un progetto può riguardare uno o più stabilimenti. Non è ammessa la presentazione di più progetti rivolti al medesimo stabilimento.

CRITERI DI PRIORITÀ

I progetti verranno valutati utilizzando i seguenti criteri:

  • Maggiori garanzie oggettive di positiva ricaduta dei benefici dell’investimento sui produttori agricoli di base
  • Garanzie ambientali
  • Certificazioni
  • Vantaggi occupazionali
  • Consolidamento e sviluppo di produzioni di qualità regolamentata (biologico, DOP, IGP)
  • Interventi funzionali a migliorare l’efficienza energetica
  • Innovazione tecnologica del ciclo produttivo
  • Interventi ubicati in area montana svantaggiata

RIFERIMENTI NORMATIVI

Tipo di operazione 4.2.01 – Investimenti rivolti ad imprese agroindustriali in approccio individuale e di sistema

Scade il 7-07-2016 alle 13:00

RER: PSR 2014-20 – Bando investimenti aziende agricole

agriculture-772794_1280Dal 15 aprile 2016 al 15 luglio 2016 in Emilia-Romagna sarà possibile presentare le domande di sostegno per il nuovo bando del PSR 2014-2020 che mette a disposizione 23,5 milioni di euro per investimenti in aziende agricole con approccio individuale o di sistema – Tipo di operazione 4.1.01.

SCADENZE

Le domande potranno essere presentate dal 15 aprile al 15 luglio 2016.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Il bando mette a disposizione risorse per 23,5 milioni di euro, ripartiti per settori produttivi:

  • oltre 5,7 milioni di euro per l’ortofrutta;
  • quasi 5,1 milioni per il lattiero-caseario;
  • 4,9 per il cerealicolo, colture industriali, foraggere e le sementi;
  • 2,6 per il comparto avicolo e le uova;
  • 2,3 per le carni suine;
  • 1,4 per il vitivinicolo;
  • oltre 960 mila euro per le carni bovine
  • oltre 550 mila euro per ovicaprini, miele, olio, aceto e vivaismo.

OBIETTIVO

Finanziare l’innovazione in azienda, migliorare i processi produttivi, ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni, migliorare la qualità dei prodotti.

BENEFICIARI

Il bando è  rivolto a tutte le aziende agricole con sede in Emilia-Romagna. Potranno accedere al bando sia le imprese agricole in forma singola, che quelle in forma aggregata quale quella cooperativa, nonché le imprese agricole costituenti “Comunioni a scopo di godimento”.

INTERVENTI  E SPESE AMMESSE

Coloro che presenteranno la domanda di finanziamento, dovranno allegare un Piano di Investimenti (PI) coerente con gli obiettivi del tipo di operazione e comprensivo di tutte le informazioni e gli allegati richiesti dal bando.

Saranno ammissibili al contributo le spese sostenute per investimenti quali costruzione e ristrutturazione di immobili produttivi, miglioramenti fondiari, acquisto di macchinari e attrezzature funzionali al processo innovativo aziendale. Inoltre potranno essere finanziati impianti di lavorazione e trasformazione dei prodotti aziendali, e gli investimenti funzionali alla vendita diretta delle produzioni aziendali.

Infine saranno coperte parte delle spese per investimenti immateriali connessi alle precedenti voci di spesa (onorari di professionisti, consulenti, studi di fattibilità, ecc.), nonché le spese per investimenti immateriali quali l’acquisizione e lo sviluppo di programmi informatici, e l’acquisizione di brevetti e licenze.

PORTATA DEGLI INTERVENTI E TIPOLOGIA AGEVOLAZIONE

La spesa ammissibile, calcolata in base alla dimensione aziendale, consente una modulazione molto ampia degli interventi, da un minimo di 20 mila euro a un massimo di 3,5 milioni di euro. Nel caso di aziende che operano in aree con vincoli naturali o altri vincoli specifici la spesa minima ammissibile scende a 10 mila euro.

I contributi saranno in conto capitale, pari al 50% della spesa ammissibile in caso di giovani agricoltori, aziende agricole di montagna o operanti comunque in zone con particolari vincoli ambientali; del 40% in tutti gli altri casi.

Ogni azienda potrà presentare un solo piano di investimento e gli interventi dovranno essere realizzati di norma entro 12 mesi.

CRITERI DI PRIORITÀ

Tra i criteri di priorità individuati dal bando: gli interventi dedicati all’agricoltura biologica, integrata, ai prodotti Dop e Igp o destinati a migliorare la sicurezza sul lavoro e ad aumentare l’occupazione. Punteggi aggiuntivi anche ai progetti con valenza ambientale (dalla bioedilizia, all’efficientamento energetico), compresi quelli che portano ad una riduzione del consumo di suolo agricolo.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Il bando relativo all’operazione 4.1.01 del Psr 2014-2020 “Investimenti in aziende agricole in approccio individuale e di sistema” è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna il 17 marzo.

Scade il 15-07-2016 alle 17:00